venerdì 2 gennaio 2015

La Top 11 del 2014


Ecco la formazione ideale del 2014

E' finito un altro anno, è tempo di bilanci e come di consuetudine andiamo ad eleggere i migliori 11 calciatori degli ultimi 12 mesi. 
Questo 2014 ci lascia in eredità grandi momenti di sport e qualche squadra destinata di diritto ad entrare nella storia. 
Il Real Madrid ha vinto finalmente la sua Decima Champion's League, andando poi ad imporsi nella Supercoppa Europea ed ha chiuso in bellezza l'anno solare salendo sul tetto del Mondo con il 2-0 sul San Lorenzo campione di Libertadores.
Se Ramos al 93' della finale di Lisbona non avesse pareggiato il gol di Godin, ora staremmo celebrando l'anno incredibile dell'Atletico Madrid di Simeone che ha vinto la Liga, la Supercoppa di Spagna ed ha visto sfumare la coppa dalle grandi orecchie proprio all'ultimo secondo.
La Germania ha vinto un mondiale che verrà ricordato soprattutto per il clamoroso 7-1 rifilato al Brasile padrone di casa in semifinali. Messi in finale ha dovuto assaporare ancora una sconfitta con la nazionale, ma si è consolato frantumando i record di gol in Liga ed in Europa di Telmo Zarra e Raul.
Ma andiamo a vedere la Top 11 (4-3-3) di Sognando Futbolandia:

Neuer: se non dovesse vincere il Pallone d'Oro non sarebbe uno scandalo vista la concorrenza, ma sarebbe romantico rivedere un portiere ricalcare le orme del mitologico Yashin. Nel caso dovessimo fare una ipotetica classifica dei migliori portieri del Mondo, sarebbe quasi superluo includerlo, tanta è la sua superiorità su tutti gli altri nel ruolo. C'è lui, in alto. Poi tutti gli altri. 
Con il tempo ha acquisito una confidenza spaventosa nei suoi pazzeschi mezzi fisici e tecnici, è quasi arrogante nel suo modo di giocare. Nella partita contro l'Algeria ha ridisegnato il ruolo del portiere, portandolo ad un livello superiore. Decisamente il numero 1.

Alaba: è attualmente per distacco il miglior terzino sinistro del pianeta. La reincarnazione tecnica di Paul Breitner. Con l'arrivo di Guardiola è diventato un giocatore dominante, totale. A tratti fluidificante, in fase di impostazione mezzo interno sinistro; mancino esplosivo e una facilità di corsa imbarazzante. 

Godin: il suo gol in finale a Lisbona stava per regalare la Champion's all'Atletico, dopo che con un'altra testata aveva già messo la sua firma sulla Liga al Camp Nou. Diego Godin è la perfetta prosecuzione del "Caudillo" che negli anni ha comandato la difesa dell'Uruguay. 
Leader indiscusso della difesa della Celeste e dei Colchoneros di Simeone; probabilmente la squadra meglio organizzata al mondo dal punto di vista difensivo.

Sergio Ramos: i gol più pesanti della stagione del Real Madrid sono i suoi: l'1-1 nella finale Champion's e l'1-0 nella finale del Mondiale per Club al San Lorenzo, ma anche la doppietta al Bayern a casa sua nella semifinale di ritorno.
Con Ancelotti è diventato finalmente un difensore affidabile e si è caricato sulle spalle una retroguardia solitamente ballerina. E' nel pieno della sua carriera e con il ritiro di Puyol e la discesa di Piquè è anche il leader della difesa di una Spagna in piena crisi di indentità.

Lahm: la coppa alzata al Maracanà rappresenta la ciliegina sulla torta di una carriera fantastica. Ha vinto tutto da terzino, poi con l'arrivo di Guardiola sono iniziati gli esperimenti ed è stato spostato in mediana, con Rafinha spostato a destra. Anche con Low aveva iniziato in mezzo al campo, ma poi è stato riportato al suo ruolo originario e da capitano si è laureato campione del mondo. 

Pogba: oggi come oggi è probabilmente il miglior centrocampista del mondo e sarà uno dei simboli del calcio mondiale per i prossimi 10 anni. In Italia rappresenta una discriminante positiva per la Juve che ha il vantaggio di poterlo schierare in campo. A soli 21 anni ha giocato un'annata monstre sia con il club che con la nazionale, della quale sarà la punta di diamante ai prossimi Europei.

Yaya Tourè: sebbene nella nuova stagione non si sia espresso ai suoi massimi livelli, per quanto espresso nella parte iniziale dell'anno, merita pienamente di stare in questa formazione.
20 gol in 35 presenze nella Premier League vinta dal City sono numeri eclatanti per un centrocampista. Si è caricato letteralmente sulle sue spalle una squadra costruita per vincere, ma che ha dovuto sudare fino alla fine per avere la meglio su Liverpool e Chelsea.
A 30 anni è diventato un giocatore eccezionalmente completo e assolutamente padrone del campo; unico neo un Mondiale giocato non da protagonista e con una pericolosa rivalità interna con Drogba.

Koke: ha giocato una stagione meravigliosa nell'Atletico, rappresentando quel fattore di imprevedibilità che solo lui e Arda Turan hanno saputo apportare.
36 presenze e 6 gol in una Liga trionfale e grandi prestazioni anche in Champion's League. Avrebbe meritato più spazio al Mondiale, ma difficilmente gliene verrà negato. 

Robben: un giocatore semplicemente mostruoso! E' stato forse il miglior giocatore del Mondiale anche se si è fermato in semifinale, arma improria al servizio di Guardiola, ha giocato una Bundesliga da assoluto protagonista ed ha marchiato a fuoco una colossale vittoria per 7-1 in casa della Roma, facendo impazzire il povero Cole.
Con un pò più di fortuna sarebbe potuto essere "IL giocatore" dell'ultima decade, Messi e Ronaldo permettendo.

Diego Costa: ha vinto la Liga, si è rotto prima e durante la finale di Lisbona, fallito clamorosamente il Mondiale, è andato al Chelsea ed ha ripreso a bombardare tutte le aree. Con Simeone è stato il giocatore più migliorato in Europa tra il 2013 e 2014.
27 gol in Liga, 8 in Champion's, 14 in Premier sono i numeri che lascia in questo 2014 che ha segnato una svolta nella sua carriera. 

Cristiano Ronaldo: Pallone d'Oro in carica e in pectore, Campione d'Europa e del Mondo con il Real, ha frantumato il record di Altafini in Coppa dei Campioni con 17 gol in 11 partite nella passata stagione, segnato 25 gol in 14 partite nella Liga in corso e 31 in quella passata. A mio modo di vedere, è il più grande realizzatore della storia del gioco.
Ha giocato un Mondiale di basso profilo, per via di una squadra inadatta ed una condizione fisica precaria, figlia di una stagione lunga e logorante, vissuta a livelli altissimi. Negli ha tanto sofferto la rivalità con l'immenso Messi, ma negli ultimi 2 anni è riuscito a superarlo ed è sicuramente il miglior giocatore del 2014.

All. Ancelotti: a Madrid non è realmente scattato l'amore fino alla conquista della Champion's, ma dopo aver messo le mani sulla Decima è stato tutto un crescendo fino alla fine dell'anno, con una serie ancora aperta di 22 vittorie consecutive tra tutte le competizioni.
Alla fine ancora una volta ha avuto ragione lui. E' riuscito ad entrare nella psiche dei suoi giocatori, ha creato un gruppo vincente in uno degli spogliatoi più difficili d'Europa, dando un'impronta di gioco tangibile e riuscendo a sopperire ad alcune carenze strutturali di una rosa troppo sbilanciata in avanti.
E' tra gli allenatori più vincenti della storia e viste le premesse di questo finale di 2014, non è arduo pensare che la sua bacheca si arricchirà ulteriormente nel 2015. 
 

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