domenica 5 settembre 2010

Corsa agli armamenti

Viaggio attraverso i migliori attacchi d'Europa

La chiusura del mercato europeo ha segnato la fine dei cambiamenti per le big d'Europa che in questo periodo di pausa, per gli impegni delle Nazionali, stanno lavorando per iniziare al meglio la stagione, anche e soprattutto in vista dell'imminente inizio della Champion's League.
La scorsa edizione della maggiore competizione continentale per club è stata segnata dall'esasperato difensivismo dell'Inter di Mourinho che ha trionfato seppur non fosse ne la squadra migliore d'Europa, ne tantomeno quella più spettacolare.
In questa edizione ci si augura di vedere di nuovo un calcio spettacolare e si spera che la parola ritorni agli attacchi, piuttosto che alle difese (anche se alla fine sono proprio loro che fanno vincere).
Andiamo dunque ad analizzare gli attacchi delle Big europee:

Inter: è doveroso iniziare quest'analisi dai Campioni d'Europa in carica che hanno mantenuto l'ossatura della scorsa stagione, cambiando solo (si fa per dire) l'allenatore. Benitez ha mantenuto lo stesso modulo di Mourinho, seppur con alcune interpretazioni differenti da parte di alcuni singoli. Il trio Eto'o-Sneijder-Pandev alle spalle di Milito anche in questa stagione dovrà fare le fortune dell'Inter anche se in queste battute iniziali, a parte il camerunense, gli altri sembrano lontani da una condizione ottimale.
Nella passata stagione dai piedi di Sneijder sono nate gran parte delle azioni da gol dei nerazzurri, che hanno trovato in Milito un terminale implacabile sotto porta.
In queste prime uscite stagionali, però, l'argentino sembra essere solo una brutta copia dello strepitoso giocatore ammirato nella passata stagione e di colpo anche il Pallone d'Oro che a maggio sembrava essere già suo, a questo punto sembra un miraggio.
Il compito più difficile per Benitez, però sarà riuscire a convincere Eto'o a sacrificarsi cosi come ha fatto con Mourinho e non è un'impresa da poco per l'ex manager dei Reds visto che il numero 9 ha voglia di ritornare ad essere protagonista e difficilmente accetterà di passare un altro anno da gregario.
Pandev dal canto suo sembra essere il giocatore più precario visto che non infiamma di certo i tifosi, ma è fondamentale quasi quanto Eto'o negli equilibri di squadra per la sua capacità di sacrificarsi e di essere comunque pronto in zona gol.
Coutinho può essere la varaiabile impazzita per la sua fantasia, ma sarebbe sbagliato addossargli troppe responsabilità a soli 18 anni, essendo ancora poco pronto da un punto di vista fisico.

Bayern Monaco: i vice campioni d'Europa hanno seguito la stessa politica del club di Moratti e hanno mantenuto praticamente invariata la rosa che è arrivata fino alla finale di Madrid.
Van Gaal nella passata stagione ha fatto poco affidamento su Klose e Gomez, preferendo un attacco più mobile e rapido, ma dopo il grande Mondiale giocato da Miro, sarà difficile relegarlo ancora per una stagione in panchina.
Se il tecnico olandese dovesse far giocare il centravanti della nazionale, potrebbe schierare un tridente mostruoso alle sue spalle con Ribery-Muller-Robben.
Sulla carta è difficile trovare un trio simile in giro per il Mondo, ma il campo ci dice che il francese dopo lo scandalo che lo ha colpito nella passata stagione si è perso e stenta a ritrovarsi, mentre l'olandese rischia di saltare tutto il girone d'andata della Bundesliga a causa di una lesione alla coscia.
Ora come ora dunque l'unico giocatore su cui puntare ad occhi chiusi è Muller che in una sola stagione è passato dalla squadra Amateur all'essere il capocannoniere dei Mondiali con 5 reti, dopo aver segnato in maniera decisiva la stagione del suo Bayern.
Il posto di Robben potrebbe essere preso da Kroos che è ritornato dal prestito al Bayer Leverkusen anche se il suo gioco è differente dall'ala ex Chelsea e Real Madrid che è reduce dalla miglior annata della sua carriera e si è rivelato praticamente illegale in Bundes, dove può disporre a suo piacimento di qualsiasi avversario risultando il giocatore più destabilizzante dei bavaresi.
Gomez e Olic sono le riserve di lusso su cui può puntare Van Gaal per cercare un nuovo assalto alla Coppa dalle grandi orecchie.

Barcellona: i blaugrana hanno rimpiazzato Ibrahimovic con Villa, mentre per il resto è rimasto invariato il parco attaccanti. Tra lo svedese e Guardiola ormai non c'era più feeling e non sarebbe più potuto continuare un rapporto che sin dall'inizio non è mai stato idilliaco.
Il gigante di Malmoe (o qualcuno con le sue caratteristiche) avrebbe però fatto comodo ai campioni di Spagna che ora si ritrovano una linea offensiva formata da giocatori di grandissimo talento, ma poco dotati fisicamente.
Il tridente titolare Pedro-Villa-Messi è devastante negli spazi larghi che può proporre il Camp Nou, ma in alcune partite bloccate sarebbe servito un giocatore con caratteristiche fisiche importanti.
Bojan potrebbe avere più spazio in questa temporada, ma non aggiunge niente di nuovo ad un reparto che dipenderà ancora una volta in tutto e per tutto dall'immenso talento di Leo Messi che dovrà riscattare il Mondiale poco brillante.
In alternativa, al posto di Pedro potrebbe essere avanzato sulla linea degli attaccanti Andrès Iniesta che andrebbe ad aggiungere ulteriore talento ad un reparto tecnicamente formidabile, ma forse incompleto.
Ma se Messi gioca come sa è comunque il migliore attacco del Mondo.

Real Madrid: dopo 16 anni il Bernabeu ha salutato il suo idolo Raul e in questa stagione l'attacco merengue non potrà più fare affidamento sul Capitano ormai passato allo Schalke 04.
Mourinho ha comunque a disposizione un parco attaccanti spaventoso che annovera 2 Palloni d'Oro come Kakà e Cristiano Ronaldo, giocatori dal talento cristallino come Di Maria, Ozil e Canales e due eccellenti stoccatori come Benzema e Higuain.
Toccherà al portoghese trasformare il Real in una squadra e soprattutto dovrà riuscire a far rendere al meglio il suo potenziale offensivo.
Ora come ora questa squadra non può prescindere dal portoghese che è uno straordinario catalizzatore di palloni, anche se spesso è troppo egoista e rischia di mettere in ombra i suoi compagni di reparto.
Di Maria-Kakà-Ronaldo alle spalle di Higuain potrebbero mettere a ferro e fuoco qualsiasi difesa nella Liga cosi come in Champion's, ma ci vorrà del tempo prima che lo Special One riesca a far coesistere tutti e 4 e dare un gioco e una parvenza di squadra ai Blancos viste le premesse.
Sarà fondamentale inoltre recuperare il miglior Kakà, perchè il brasiliano può essere la vera molla in grado di trasformare le merengues, più di Ozil che al momento è il titolare.
Sarà più difficile invece, far si che Benzema ritorni quello di Lione e a questo punto non è da escludersi una cessione a gennaio se il francese dovesse continuare nella sua pericolosa involuzione.

Chelsea: i Blues di Ancelotti dopo una Premier da 103 gol non hanno modificato l'attacco e anche in questa stagione il tecnico di Reggiolo calerà il tridente Malouda-Drogba-Anelka.
Anche nella Premier in corso le premesse sono più che rosee visto che dopo 3 giornate i Blues comandano la classifica a punteggio pieno e con la bellezza di 14 gol segnati a fronte di 0 subiti.
Il solo Kalou come alternativa è un pò poco però per competere su tutti e i fronti, considerando che la vera mancanza della rosa è la presenza di un'alternativa a Drogba in grado di non far rimpiangere una sua eventuale assenza.
L'israeliano Benayoun potrebbe essere schierato sugli esterni con Anelka in posizione di punta centrale, o all'occorrenza potrebbe giocare Sturridge, ma la forza d'urto si ridurrebbe in maniera considerevole.
Come sempre sarà fondamentale l'apporto di Lampard anche in termini di gol, per cercare di centrare il tanto agognato obiettivo Champion's. La finale da giocarsi a Wembley è un incentivo in più.

Milan: Ronaldinho,Ibrahimovic, Pato, Robinho e Inzaghi: Allegri ha a disposizione un pacchetto offensivo senza eguali in Europa, almeno sulla carta. Però sarà difficile, se non impossibile schierare tutti e 3 i brasiliani più Ibra contemporaenamente in campo, quindi più verosimilmente il tecnico livornese dovrà lavorare su un tridente in cui Ibrahimovic e Pato sono quasi imprescindibili per le loro caratteristiche e Ronaldinho parte davanti a Robinho almeno nelle gerarchie iniziali.
I veri problemi si presenteranno quando sarà indisponibile lo svedese, visto che l'unica alternativa di ruolo è Inzaghi che però a 37 anni non potrà garantire continuità, forse nemmeno nell'arco dei 90 minuti.
In tal caso si dovrà passare dal tridente ad un modulo con le 2 punte più un trequartista potendo impiegare anche Seedorf alle spalle delle possibili coppie d'attacco.


mercoledì 1 settembre 2010

Che Allegria a San Siro


L'alba di un nuovo Milan

E dopo Ibrahimovic...Robinho!!! Si chiude con questi 2 botti la sessione estiva di mercato del Milan 2010/11: la migliore campagna dal 2002 ad oggi (quando arrivarono Nesta e Rivaldo).
E dire che solo fino a 10 giorni fa, tifosi e addetti ai lavori erano concordi nel definire penosa la campagna acquisti dei rossoneri che erano riusciti a prendere i soli Yepes, Amelia, Sokratis e Boateng.
Quattro nomi che non potevano scaldare l'animo dei tifosi delusi dal Presidente e non avrebbero aumentato il livello tecnico di una rosa incompleta e inadeguata per competere a certi livelli per mancanza di alternative in alcuni ruoli chiave.
Nell'ultima settimana di mercato però è tornato alla carica Berlusconi che ha dato mandato a Galliani di andare dapprima a Barcellona per chiudere con Ibrahimovic e poi ha deciso di regalare all'esigente pubblico di San Siro una stella di valore assoluto quale è il brasiliano Robinho.
Sono bastati questi 2 nomi a far sognare di nuovo tutto il popolo rossonero ormai frustrato dal dominio cittadino dei rivali nerazzurri, reduci dalla stagione perfetta.
Due nomi che di colpo hanno cambiato le prospettive di una stagione che vedeva il Milan ancora una volta destinato a fare da comprimario all'Inter, e ora invece crede fortemente nello Scudetto e forse anche in qualcosa di più.
Gran parte dell'entusiasmo è stato portato dall'arrivo di Ibrahimovic che in Italia è sinonimo di titolo e va a colmare gran parte dei problemi offensivi della squadra di Allegri.
Va ricordato che nell'ultimo giorno di mercato sono stati ceduti Borriello e Huntelaar rispettivamente alla Roma e allo Schalke 04 a cifre abbastanza importanti.
Al napoletano in particolare dovrebbero essere grati per molto tempo i tifosi, visto che lo scorso anno lui si è preso sulle spalle tutto il peso dell'attacco, senza mai mancare d'impegno e regalando anche gol belli e importanti. Tuttavia l'operazione non è molto intelligente da un punto di vista tecnico, visto che si è andata a rinforzare una diretta concorrente.
Nel passaggio da Borriello a Ibra però cambia tanto e l'attacco ci guadagna molto perchè lo svedese va ad aggiungere una sconfinata varietà di soluzioni offensive che il neo romanista non poteva offrire essendo tecnicamente imbarazzante in alcuni frangenti e risultando praticamente inofessivo spalle alla porta.
Ora toccherà ad Allegri far si che l'ex interista entri subito nei meccanismi di gioco e trovi il giusto feeling con Ronaldinho e Pato.
Da un punto di vista tecnico i 3 parlano la stessa lingua, ma sarà difficile farli convivere visto che Ibra in particolare è un eccelso solista, ma spesso condiziona il gioco della squadra piuttosto che adeguarsi lui stesso alla manovra.
La sua anarchia tattica potrebbe creare più problemi rispetto a Borriello, che oltre ad essere disciplinato da questo punto di vista, era anche votato al sacrificio e non si tirava indietro se c'era da difendere o arretrare a centrocampo.
Chi potrebbe giovare più di tutti del nuovo acquisto è Pato che in questa stagione sembra destinato a compiere il definitivo salto di qualità, infortuni permettendo e andrebbe a nozze negli spazi che potrebbero liberarsi.
Ancora una volta però tanto dipenderà dalla vena di Ronaldinho che quando vuole sa divertire e fare la differenza con la sua immensa qualità, e quest'anno è stato caricato a dovere da Berlusconi che lo ha tolto dal mercato, quando in tanti si aspettavano un suo addio.
In ballo però, c'è ancora il suo rinnovo del contratto che scadrà nel 2011 e nel caso in cui non si riesca a giungere ad un accordo con Roberto Assis, a Milanello si sono già tutelati con l'arrivo di Robinho dal Manchester City.
Si tratta di un vero e proprio regalo da parte del Presidente che da sempre è affascinato dai giocatori di talento e non appena si è manifestata la possibilità di ingaggiare "O' Rey da pedalada" non si è tirato indietro e ha fatto l'ultimo sforzo per mettere a disposizione di Allegri il funambolo di Sao Vicente.
Al City di Mancini ormai non c'era più spazio per lui e dopo averlo pagato 42 milioni per strapparlo al Real Madrid, gli sceicchi hanno svenduto il loro giocatore realizzando una minusvalenza di ben 24 milioni sul costo del cartellino.
Seppur sia reduce da diverse stagioni altalenanti vissute tra Real Madrid, Manchester City e Santos, Robinho ha dimostrato anche agli ultimi Mondiali di essere un giocatore di altissimo profilo e di esprimersi al meglio quando indossa la casacca verdeoro della Selecao.
Rappresenta il giocatore che è mancato nella scorsa stagione, perchè la sua velocità, la tecnica e il senso del gol ne fanno una perfetta alternativa sia a Pato che a Ronaldinho sugli esterni, ma può giocare anche da seconda punta qualora si giochi con le 2 punte e un trequartista.
Tuttavia sarà difficile vedere in campo i 3 brasiliani più Ibrahimovic e a turno uno di loro dovrà restare fuori per salvaguardare un equilibrio di squadra che già solo utilizzando il tridente, è molto precario.
L'eterno Pippo Inzaghi va a completare un pacchetto offensivo che almeno sulla carta è senza eguali in Europa e nel Mondo.
Se l'attacco è stellare, lo stesso non si può dire di un centrocampo che ormai si conosce a memoria visto che Ambrosini, Pirlo e Seedorf (e Gattuso) giocano insieme dalla stagione 2002/03, ma già da qualche anno iniziano a sentire i segni del tempo che passa.
Flamini piace molto al tecnico e forse quest'anno potrebbe trovare una certa continuità che fin'ora gli è mancata in rossonero, mentre l'unico volto nuovo è quello di Kevin Prince Boateng che è arrivato dal Portsmouth via Genoa ad aggiungere una variante in più ad un reparto troppo statico.
Il ghanese è un giusto mix di potenza e aggressività, in grado di difendere, ma anche di attaccare e rendersi pericoloso in zona gol.
La sua fisicità aggiunta a quella di Ibrahimovic dovrebbe essere un fattore importante in un campionato come quello di Serie A dove la forza fisica serve ancor più della tecnica (l'Inter insegna).
I problemi si presenteranno nel momento in cui verrà meno Pirlo, e quello più indiziato a sostituirlo potrebbe essere Seedorf anche se con caratteristiche differenti, essendo l'olandese un giocatore meno votato alla fase difensiva. Un degno sostituto di ruolo andava preso.
Il reparto che l'anno scorso ha regalato maggiori soddisfazioni è stato la difesa finchè ha retto Nesta, ma la sua assenza (unita a quella di Pato) nella seconda parte di stagione ha condizionato non poco il prosieguo del campionato.
In questa estate hanno lasciato Dida, Favalli e Kaladze e al loro posto sono arrivati Amelia, Yepes e Papastathopoulos, oltre al giovane uruguagio Montelongo che rappresenta una sorta di acconto per Coates che arriverà dal Nacional di Montevideo a gennaio.
Ad oggi la difesa può contare su 12 effettivi, ma alle spalle della coppia Nesta - Thiago Silva è difficile trovare qualcuno realmente affidabile e le fasce sono il reparto peggio equipaggiato dell'intera squadra.
Oddo, Abate, Zambrotta e Bonera (ed eventualmente Sokratis) a destra e Jankulovski a sinistra non sono dei validi potenziali titolari ad eccezione del solo Antonini che a suon di buone prestazioni si è guadagnato il posto a sinistra ed iniza ad entrare anche nel giro della Nazionale.
Qualcuno andava ceduto e forse andava preso qualcuno di buon livello a destra visto che anche le varie carte d'identità iniziano a pesare.
Nel mezzo accanto a Nesta ormai giganteggia Thiago Silva che è per distacco il miglior difensore della Serie A, ma alle loro spalle manca il giocatore in grado di non farli rimpiangere. Onyewu ha gettato al vento la scorsa stagione a causa di un grave infortunio e avrebbe voglia di riscattarsi quest'anno, ma tranne che con gli Usa le sue buone prestazioni latitano.
Il greco Sokratis ha dimostrato di sapersi disimpegnare bene anche al centro e può essere una discreta alternativa, ma per scongiurare eventuali catastrofi a Milanello dovranno sperare nella buona forma di Nesta e Thiago Silva per tutta la stagione.
Tra i pali il dualismo tra Amelia e Abbiati si è risolto per ora in favore del secondo che aveva iniziato da titolare anche la scorsa stagione, salvo poi dover lasciare il posto a Dida per infortunio.
In definitiva la rosa a disposizione di Allegri è dunque di buon livello in ogni reparto e quest'anno il tecnico livornese ha l'obbligo di provare a vincere qualcosa, fermo restando che l'Inter parte comunque un gradino davanti.
Il precampionato non è stato memorabile, anche se rispetto alle prime uscite la squadra è cambiata molto con l'arrivo dei reduci dal Mondiale e degli ultimi due formidabili acquisti.
Già l'esordio in campionato ha fatto vedere una squadra differente, che ha annichilito il Lecce con una prestazione sontuosa sia dal punto di vista del gioco che del risultato.
Il primo tempo è stato una vera e propria esibizione, agevolata anche dalla pochezza dei salentini, ma il gioco verticale a 1 o 2 tocchi è stato a tratti entusiasmante.
In attesa di impegni più probanti Allegri ha superato a pieni voti l'esordio in Serie A, schierando una squadra offensiva e spettacolare, portando avanti il progetto tattico del suo predecessore Leonardo, seppur con qualche piccolo cambiamento.
Anche in Champion's quest'anno è lecito provare a fare qualcosa di più visto che il girone con Real Madrid, Ajax e Auxerre sulla carta è molto difficile, ma non impossibile e va riscattato lo smacco della cocente umiliazione subita dal Manchester United all'Old Trafford.
Lo stesso Presidente Berlusconi alla chiusura del mercato ha obbligato l'ex tecnico del Cagliari a vincere qualcosa visto che la bacheca di Via Turati ormai non vede un trofeo dal Mondiale per Club vinto nel dicembre del 2007 e da allora sono arrivate solo delusioni in Italia e in Europa che hanno indotto la società ad un semi immobilismo sul mercato fino a questa florida estate che ha portato in dote dei grandi campioni come non accadeva ormai da tanto tempo.
In vista del futuro per fortuna si è iniziato di nuovo ad investire sul settore giovanile e grazie all'egregio lavoro svolto da Pederzoli, la Primavera sta tornando a buoni livelli e qualche giovane interessante ha già assaporato la prima squadra come Merkel, Strasser e l'imbarazzante Oduamadi che per tutto il precampionato è stata la riserva low cost di Pato.
Tutta questa serie di fattori autorizzano i tifosi a crederci di più visto che l'Inter nel passaggio da Benitez a Mourinho sembra aver perso qualcosa soprattutto a livello di energie nervose e potrebbe iniziare a perdere qualche colpo.
I rossoneri hanno dunque il dovere di provarci, soprattutto dopo tutto quello che ha fatto in sede di mercato un ritrovato Presidente Berlusconi, che forse non si era mai allontanato, ma mai come stavolta è ritornato prepotentemente a farsi sentire per vedere di nuovo vincere il Milan, il suo Milan!!!