domenica 24 maggio 2009

Glasgow Rangers take the title


I "protestanti" vincono la SPL


sabato 23 maggio 2009

La Bundes balla coi lupi


Al Wolfsburg il Maistershale

Il Wolfsburg allenato da Felix Magath entra nella storia grazie alla conquista del suo primo titolo di Campione di Germania.
La goleada inflitta al Werder ha sancito un meritato trionfo che è arrivato al termine di una stagione rocambolesca ed avvincente.
Se nel girone di andata il ritmo è stato scandito dal sorprendente Hoffenheim, in quello di ritorno tutti gli occhi sono stati per i Die Wölfe che hanno viaggiato ad una velocità pazzesca: 43 punti in 17 partite gli hanno consentito di scavalcare la concorrenza e spuntarla nel rush finale.
I maggiori protagonisti di questo inaspettato trionfo sono senz'altro Magath, la super-coppia Dzeko-Grafite in grado di realizzare 54 degli 80 gol totali della squadra (28 il brasiliano e 26 il bosniaco) e che si è tolta pure la soddisfazione di battere il precedente record di segnature in un campionato appartenente a Muller e Hoeness che detenenvano il record di coppia più prolifica della Bundesliga con 53 centri.
E' impossibile poi non citare l'altro bosniaco Misimovic che ha realizzato 7 reti e fornito addirittura 20 assist, il brasiliano Josuè che ha dettato i tempi del gioco, il nostro Barzagli e anche lo svizzero Benaglio tra i pali.
Il 5-1 contro gli uomini di Schaaf è stato il suggello finale ad una seconda parte di stagione che ha visto i lupi vincere 14 delle ultime 16 partite e perderne solo 2.
A margine della festa però bisogna iniziare a pensare già al futuro visto che Magath si è già accordato con lo Schalke 04 per la prossima stagione e diventa fondamentale la scelta del nuovo tecnico.
Per ora si sono fatti i nomi di Van Basten e Armin Veh, ma la lista è destinata ad allungarsi, cosi come quella dei pretendenti di Dzeko che ormai è finito sui taccuini dei maggiori club Europei, e degli altri gioielli della Volksvagen Arena.
Tra futura guida tecnica e mercato i dirigenti del Wolfsburg avranno il loro bel da fare, in vista della prossima stagione che vedrà lo storico esordio dei verdi in Champions League.
Alle spalle dei campioni si fa largo il Bayern Monaco che conquista la qualificazione diretta alla Champions grazie al 2-1 sullo Stoccarda.
Stoccarda che nonostante la sconfitta fa comunque compagnia a Wolfsburg e Bayern nella più importante manifestazione europea per club grazie al clamoroso tonfo dell'Hertha battuto per 4-0 in traferta dal Karlsruhe.
Vanno dunque nella nuova Europa League l'Amburgo e l'Hertha mentre retrocedono l'Arminia Bielefeld e il Karlsruhe.

Ecco la sintesi di Wolfsburg - Werder Brema 5-1



E la premiazione a fine gara con la consegna del Maistershale

venerdì 22 maggio 2009

Il Boca lascia la Copa Libertadores

Boca Juniors - Defensor Sporting 0-1

Dopo il 2-2 dell'andata a Montevideo il Boca Juniors lascia la Copa Libertadores per effetto della bruciante sconfitta interna alla Bombonera contro il Defensor Sporting per 0-1.
Autore del gol partita è stato Diego De Souza che al 27' ha gelato il pubblico xeneize con un derechazo sotto la traversa di un incolpevole Abbondanzieri.
Pubblico della Bombonera che si augurava ben altro come dimostrano i grandi preparativi dei tifosi con fuochi d'artificio e foglietti azul y oro sparsi per tutto lo stadio.
L'eliminazione è una doccia fredda per la dirigenza e per la squadra che si trova alle prese con una prima parte di stagione decisamente fallimentare.
In campionato infatti gli Xeneizes viaggiano nei bassi fondi della classifica proprio perchè fin'ora avevano concentrato gli sforzi sulla Copa.
Sforzi che a questo punto si sono dimostrati vani e si annuncia un terremoto all'interno della squadra e forse anche un cambio in panchina: Carlos Bianchi sembra già essere pronto per tornare al timone del Boca Juniors dopo la breve parentesi da direttore tecnico, con tanti saluti al "Pelado" Carlos Ischia.

giovedì 21 maggio 2009

Jupiler League ancora in bilico


Anderlecht - Standard Liegi 1-1

Anderlecht: Cordier, Bernardez, Kruiswijk, Vleck, Sare, Suarez, Legear, Losada, Iakovenko, Bulykin en Rnic. All: Ariël Jacobs

Standard: Espinoza, Goreux, Mikulic, Yagan, Benteke, Benko, Alex Da Silva en Cyriac. All: Laslo Bölöni


Nashat Akram è del Twente

Akram sbarca in Europa

Il centrocampista iracheno Nashat Akram ha firmato un contratto di 3 anni, con opzione per il quarto, con gli olandesi del Twente Enschede.
Il nazionale iracheno lascia cosi a parametro zero l'Al-Gharrafa dopo una stagione da protagonista con 32 presenze e 10 reti.
Le sue prime parole da giocare del Twente sono state: "Giocare in Europa è un sogno che diventa realtà. Il Twente è una buona squadra con un grande allenatore".

Ecco a voi un video per conoscerlo meglio:

Allo Shakhtar Donetsk l'ultima Coppa Uefa

Brazil-Shakhtar sul tetto d'Europa, Werder battuto

mercoledì 20 maggio 2009

Roger Guerreiro


Il brasiliano di Polonia

Roger Guerreiro nasce a San Paolo il 25 maggio 1982 ed inizia la sua carriera professionistica nel Sao Caetano, club nel quale si è formato, con cui fa incetta di trofei a livello giovanile.
Nel 2002 si trasferisce al Corinthians e vi resta solo 2 stagioni vincendo il Campionato Paulista nel 2003.
Nel 2004 passa al Flamengo prima di tentare l'avventura europea con il Celta Vigo, che si rivelerà un flop e a fine stagione fa presto ritorno in Brasile alla Juventude.
L'anno seguente si ripresenta la possibilità di tornare in Europa, stavolta nell'Est; cosi Roger accetta l'offerta dei polacchi del Legia Varsavia.
Con il senno di poi la scelta si rivelerà molto azzeccata ed infatti con il club della capitale Roger mette in mostra il meglio di se ottenendo anche una rapida naturalizzazione che gli permetterà di giocare l'Europeo del 2008 con la maglia della Polonia.
A livello individuale è già stato insignito di premi più o meno importanti come quello di miglior laterale sinistro del Campionato Carioca 2004 ai tempi del Flamengo e di miglior giocatore straniero del campionato polacco nel 2007.

Roger Guerreiro è un esterno sinistro di centrocampo, mancino naturale, normolineo, molto dotato fisicamente (187 cm x 82 kg). Come detto gioca largo a sinistra sulla linea mediana, ma è un giocatore che ama spaziare e spesso svaria su tutto il fronte offensivo alternandosi tanto a sinistra quanto a destra, ma non disdegna nemmeno la posizione di trequartista.
Tutto mancino, è in possesso di un gran dribbling che spesso usa per ubriacare il diretto marcatore e cercare la conclusione a rete.
Il tiro in porta è potente e preciso con il sinistro ed è in possesso inoltre di una notevole velocità d'esecuzione.
La tecnica poi è tipicamente brasiliana, e da questo punto di vista, forse è il giocatore più dotato del campionato polacco.
Ha un'ottima visione di gioco ed un piede molto sensibile, come dimostrano i numerosi assist serviti ai compagni da quando è al Legia.
Vista la statura è in grado di farsi valere anche nel gioco aereo, ma nonostante ciò non è un grandissimo realizzatore; infatti fin'ora in questa stagione ha messo a segno solo 3 reti in 25 partite e da quando è arrivato in Polonia il suo score è di 18 reti in 95 partite di Ekstraklasa.
Il suo contratto con il Legia Varsavia scade il 31/12/2009 e la sua valutazione attuale si aggira sui 5 milioni di Euro.
Diversi club europei hanno messo gli occhi su di lui dopo l'Europeo di Austria e Svizzera 2008, ma quello che al momento sembra più interessato è il Paris Saint Germain di Paul Le Guen che pare intenzionato ad accaparrarsi Roger per sostituire Jerome Rothen ormai destinato in Premier League.
Sul giocatore gestito dalla società brasiliana Think ball & Sport Consulting ci sono però anche il Borussia Dortmund, l'Olympiakos, il Betis Siviglia ed il Feyenoord; concorrenza che potrebbe far anche lievitare il prezzo del cartellino.

martedì 19 maggio 2009

Il valzer delle panchine


Manca poco per l'inizio di un vorticoso giro delle panchine

Negli ultimi giorni la notizia dell'esonero di Ranieri ha scosso un pò l'ambiente del calcio italiano perchè non è abitudine di una squadra come la Juventus esonerare l'allenatore a sole 2 giornate dal termine del campionato.
Ranieri è solo il primo dei tanti allenatori che dal prossimo anno cambieranno panchina e dal 30 maggio in poi la lista è destinata ad allungarsi anche e soprattutto tra i Top Team europei.
Che il tecnico bianconero il prossimo anno non sarebbe rimasto sulla panchina di Madama era noto, ma quest'esonero è stato davvero un gesto ingeneroso da parte della dirigenza juventina che ha comunque grosse colpe nella fallimentare stagione che sta per volgere al termine.
Il mercato è stato completamente sbagliato e gli acquisti di gente come Poulsen e Knezevic sono serviti solo a buttare altri soldi al vento come accaduto già lo scorso anno con Almiron e Tiago. Gli errori di valutazione ci sono stati e da entrambe le parti. La mancanza di 2 terzini degni di tale nome, un centrocampista di qualità, ricambi all'altezza dei titolari e la cattiva gestione di Del Piero hanno fatto il resto. Di rimedi ce ne sarebbero a sufficienza, ma è difficile che quell'incompetente di Secco riesca a mettere apposto le cose. Anche se non sono un tifoso bianconero un giorno vorrei poter avere un confronto diretto con Secco per constatare di persona la sua assoluta inadeguatezza ad un ruolo di fondamentale importanza in una delle società italiane più blasonate.
Per ora il traghettatore verso il finale di stagione sarà Ciro Ferrara, ma in vista della prossima stagione già si fanno i nomi di Spalletti, Gasperini e Conte. Personalmente vedo difficilmente percorribili le prime 2 piste, mentre ritengo intrigante la possibilità di vedere Antonio Conte sulla panchina della Juventus già dal prossimo anno. Nel suo contratto c'è una clausola che gli permette di svincolarsi nel caso arrivasse un'offerta dei bianconeri e se non è un'indizio poco ci manca.
Gli ultimi anni prima ad Arezzo e poi a Bari sono serviti a confermare le qualità di un tecnico emergente che predilige il calcio spettacolo e che al San Nicola si è dimostrato anche un vincente. Restando in Italia l'altro tecnico con le valigie in mano è Ancelotti che ormai sembra essere arrivato al termine del suo ciclo sulla panchina del Milan.
Le smentite circa il suo addio si susseguono, ma nonostante ciò le voci che lo vogliono lontano da Milano ormai si intensificano sempre di più. Berlusconi ormai sembra aver deciso di silurare il buon Carletto a cui le offerte non mancano; stando a radiomercato sembra che il Chelsea abbia individuato in lui il sostituto di Hiddink, ma anche la Roma ed il Real Madrid si sono mostrate interessate a lui.
Dunque se al tecnico di Reggiolo non mancherà certo il lavoro, non si può dire lo stesso dei suoi tanti possibili sostituti.
Negli ultimi mesi i nomi più gettonati sono stati Van Basten, Spalletti, Costacurta, Filippo Galli, Rijkaard, Allegri, Gasperini e addirittura Leonardo.
E' molto difficile fare una valutazione circa il prossimo allenatore del Milan stando a questi nomi poichè Van Basten, Costacurta, Galli e Tassotti proseguirebbero la tradizione degli ex giocatori poi finiti sulla panchina rossonera, ma c'è da dire che sono tutti inesperti e sembrano anche poco preparati. Rijkaard e Spalletti sono delle garanzie ma hanno comunque altre offerte da parte di grossi club, mentre l'ipotesi che personalmente preferirei è Leonardo.
Anche lui non ha esperienze in panchina, ma è un uomo di calcio a 360°, bravo nella comunicazione, conosce molto bene i giocatori, ne ha portati diversi (Pato, Kakà, Thiago Silva) e ricorda molto da vicino Capello per come arrivò sulla panchina lasciata vacante da Sacchi ai tempi.
In giro per l'Europa il valzer è già iniziato con un pò d'anticipo, ma l'impressione è che a sparare i fuochi d'artificio ci penserà soprattutto il Real Madrid.
Ormai è una formalità il ritorno in auge di Florentino Perez che farà di tutto per spodestare il Barcellona nella prossima stagione. I prossimi obiettivi di mercato madridisti dovranno per forza di cosa scaturire da un progetto tecnico fin'ora inesistente e che a questo punto non prevede più Juande Ramos, ma sembra essere destinato nelle mani di Arsene Wenger che dopo quasi 13 anni potrebbe lasciare i Gunners.
Il tecnico francese potrebbe portare con se al Bernabeu, Fabregas, obiettivo di mercato mancato da Calderon nei suoi anni alla presidenza merengue.
Gli altri obiettivi di mercato di Perez sono suggestivi e quantomai attrattivi: basti pensare a Kakà, Cristiano Ronaldo, Ibrahimovic, si era addirittura vociferato di una clamorosa operazione in stile Figo, pagando la clausola rescissoria di Messi, ma questo onestamente è fantacalcio.
Come detto in precedenza in Europa il valzer era già iniziato da un pò infatti Van Gaal dopo aver vinto la Eredivisie con l'Az si è accordato con il Bayern Monaco per la prossima stagione, mentre Magath, probabile prossimo vincitore della Bundesliga, ha lasciato il Wolfsburg e dalla prossima stagione siederà sulla panchina dello Schalke 04.
In Francia invece il Marsiglia ha già scelto l'ex juventino Deschamps per sostituire il belga Gerets.
Resta ancora da capire invece chi siederà il prossimo anno sulla bollente panchina del Manchester City che stenta a far decollare il suo ambizioso progetto di conquistare il mondo nei prossimi anni.
Nelle ultime ore Khaldoon Al Mubarak ha confermato Mark Hughes anche per il prossimo anno, ma è evidente che si trattano solo di dichiarazioni di facciata poichè i veri obiettivi sono altri. Si era parlato di Mancini e Rijkaard ma al momento sembra più probabile l'arrivo dell'ex interista che ha ammesso più volte di non voler tornare ad allenare in Italia e di preferire l'estero.
Chi non ha di questi problemi sono Ferguson e Guardiola entrambi saldissimi sulle rispettive panchine, e con i tempi che corrono verrebbe da dire...beati loro!!!

lunedì 18 maggio 2009

Campeones de Liga


El Barcelona consigue un doblete historico

lunedì 11 maggio 2009

Roberto Merino

E il nuovo Maradona arrivò dal Perù

Negli ultimi giorni quando si pensa alla Serie B e ai suoi giocatori, quello che subito salta alla mente è Roberto Merino per le sue giocate e la sua tecnica che stanno ridando lustro ad un torneo in cui negli ultimi anni si era un pò perso il gusto del bello.
Non che il peruviano abbia giocato molte partite, ma in quelle in cui è sceso in campo, ha dato un buon apporto alla squadra risultando a volte decisivo ed ha infiammato il pubblico con tocchi di classe sconosciuti al pubblico salernitano in questa stagione.
In realtà ci si aspettava molto di più da chi è arrivato in Italia con l'appellativo di "Maradona del Perù", ma del resto c'era da aspettarselo che quel soprannome fosse estremamente esagerato, poichè è risaputo ormai che la stampa sudamericana con il suo solito gusto di dissacrare tende a fare e disfare falsi miti con degli "apelidos" affascinanti, ma esagerati e deleteri.
Di Maradona ha solo il fisico, e alcune movenze, nient'altro, troppo forte il Pibe de Oro per far si che questo paragone non suoni come un'eresia.
Merino è un buon giocatore, dotatissimo tecnicamente, molto rapido nello stretto e con una velocità di gambe impressionante.
Il pubblico dell'Arechi ne apprezza molto le giocate e sono in molti a non spiegarsi il perchè delle sue esclusioni per cosi tante partite.
Vederlo in allenamento è uno spettacolo, tanta è la sua qualità nell'«acariciar la gordita», come ama ripetere sin dai tempi di Malàga.
Eppure vedendo giocare la Salernitana saltava subito all'occhio la totale mancanza di qualità dell'organico, l'assenza di gioco e la pochezza di un attacco davvero inadeguato ed è incredibile come Castori e Mutti non si siano mai resi conto che avevano in casa l'uomo che avrebbe potuto sparigliare le carte e dare almeno un pizzico di imprevedibilità ad una manovra altrimenti prevedibile.
I granata infatti in questa stagione hanno messo a segno la miseria di 40 gol in 39 partite, solo 5 squadre in cadetteria hanno fatto peggio e mi preme sottolineare come questi numeri siano la conseguenza di un mercato fatto male, frutto dell'incompetenza di un direttore sportivo come Fabiani, di un presidente inesperto che non ha avuto il coraggio di cacciare prima il ds e di un allenatore che in compartecipazione col direttore sportivo ha messo su una squadra senza logica.
Le promesse fatte in sede di mercato non sono state mantenute (Bucchi, Corona) e al loro posto sono arrivati dei giocatori non adatti.
Mi spiego meglio: Fava e Turienzo sono principalmente 2 finalizzatori (lo so è esagerato definirli tali, ma in teoria lo sono) incapaci di costruirsi l'azione da gol da soli e necessitano di una squadra alle loro spalle che costruisca una grande quantità di palle gol, per permettergli di sfruttare al meglio le loro doti.
Ebbene a cosa servivano Fava e Turienzo se la Salernitana con Marchese e Kyriazis non arrivava mai al cross ed il centrocampo stentava a far arrivare un solo pallone decente in avanti??? Domande a cui Castori e Fabiani dovrebbero dare delle risposte.
E' in squadre del genere che servono giocatori come Merino in grado di inventarsi la giocata che possa cambiare la partita e chissà che a Salerno non se ne siano accorti troppo tardi.
Con ciò non voglio dire che il peruviano sia un fenomeno o che faccia la differenza, ma solo che era di vitale importanza far giocare un calciatore simile, una volta che lo si ha in rosa.
Il gol contro l'Albinoleffe forse ha ingigantito i commenti su questo folletto, che merita l'attenzione del pubblico, ma non deve essere considerato il salvatore della patria, perchè altrimenti si rischia di mettergli addosso delle responsabilità eccessive.
Non si deve dimenticare che fino a pochi mesi fa giocava in nella serie B Greca con l'Atromitos ed ha lasciato Peristeri, sobborgo di Atene, con lo score di 50 partite e la miseria di 8 gol segnati, una media davvero bassa che evidenzia la sua scarsissima vena realizzativa, uno dei tanti limiti di questo funambolo.
Il fisico poi non è dei migliori e spesso in partita non è continuo per tutti i 90', ma sono sicuro che con un anno di ambientamento potrebbe rivelarsi un ottimo giocatore per la Serie B italiana, fermo restando che sono dell'idea che farebbe pienamente la differenza in una squadra di Serie C1 che punta a salire in B.
Il suo procuratore Josè Alberti, dopo averlo portato in Italia lo ha coperto di lodi, paragonandolo anch'egli a Maradona, però ha dimenticato un piccolo particolare: è possibile che tale Roberto Merino Ramirez se fosse stato davvero cosi forte a 27 anni sarebbe ancora un illustre sconosciuto ai più???
Praticamente sconosciuto anche in Perù dove non ha una storia calcistica, essendo passato giovanissimo nella Cantera del Barcellona, da dove poi ha iniziato a girovagare per l'Europa alla ricerca della sua dimensione ideale, tra Mallorca, Malaga, Servette, Murcia, Akratitos, Atromitos e ora Salernitana.
Un'altra cosa che dovrebbe far pensare è come mai Merino non sia nel giro della nazionale Peruviana se davvero è cosi forte.
E' possibile che prima Uribe e ora Jose del Solar non si siano accorti di lui, nonostante il Perù sia desolatamente ultimo nel girone di qualificazione Conmebol, e dei volti nuovi sarebbero quantomai graditi???
Anzi a dire il vero Jose del Solar lo aveva convocato l'anno scorso in occasione di un'amichevole contro il Costa Rica, ma poi non giocò a causa di un infortunio.
Da allora però non l'ha chiamato più, verrebbe da chiedersi il perchè...





Golaços made in Brasil

E' appena iniziato il Brasileirao 2009 e già sono state messe in mostra cose straordinarie. Vi propongo questo gol sensazionale di Nilmar che ha permesso all'Internacional di andare a vincere per 1-0 in casa del Corinthians.
Nella casa di Ronaldo, Nilmar si è concesso il lusso di mettere a segno un gol da vero fenomeno, che giustifica le intensissime voci di mercato su di lui, ormai oggetto del desiderio di tantissimi club europei.

Parlando di gol spettacolari non posso, però, non menzionare lo strepitoso gol di Mauricio che ha regalato al Fluminense la vittoria contro il San Paolo con un bolide pazzesco da circa 30 metri.
E' finalmente inizata la magia del Brasileirao.


domenica 10 maggio 2009

Festa della mamma


Auguri a tutte le mamme da Sognando Futbolandia

Amor de madre - Aventura

sabato 9 maggio 2009

Bundesliga senza un padrone


Mario Gomez autore di un poker contro il Wolfsburg

FC Energie - FC Bayern 1-3

Stuttgart - Wolfsburg 4-1

Hertha BSC - Bochum 2-0

Alla luce di questi tre risultati nel 31° turno della Bundesliga 2008/09 il Wolfsburg di Magath (prossimo tecnico dello Schalke 04) perde la leadership solitaria e viene agganciato in vetta dal Bayern Monaco e si rimescolano cosi le carte, nei piani alti di una Bundes, mai come in questa stagione, senza un vero e proprio padrone.
Al Gottlieb-Daimler-Stadion gli uomini di Babbel hanno sotterrato sotto una pioggia di gol l'ormai ex capolista solitaria grazie alla giornata di grazia di Mario Gomez autore di un poker.
Il Bayern di Toni passa sul campo dell'Energie Cottbus con i gol di Sosa, Demichelis e Podolski e torna a sperare nel titolo che farebbe il paio con quello conquistato lo scorso anno da Hitzfeld.
I gol di Pantelic e Rafael regalano invece la vittoria all'Hertha che si porta ad un solo punto dalla coppia di testa, e lo Stoccarda a quota 58 chiude il drappello delle inseguitrici, con l'Amburgo che in caso di vittoria contro il Werder domani potrebbe agganciare proprio la squadra di Babbel e continuare a sperare in un titolo quantomai importante per una squadra che solo pochi giorni fa era in corsa su tutti i fronti ed ora si trova a fare i conti con una stagione quasi fallimentare.
La notizia del giorno però è il ritorno alla vittoria dell'Hoffenheim che non otteneva i 3 punti da 12 giornate in cui aveva collezionato la miseria di 7 pareggi e 5 sconfitte. Dopo la pausa invernale la squadra di Rangnick ha subito una spaventosa involuzione, coincisa con il grave infortunio del bomber Ibisevic che fin li aveva tenuto delle medie realizzative pazzesche e se prima si nutrivano fondati sogni di titolo, ora anche una qualificazione alle coppe è molto difficile.


Ecco la situazione di classifica in vetta dopo 31 giornate:



FC Energie - Bayern 1-3



Hertha - Bochum 2-0



Stoccarda - Wolfsburg 4-1

venerdì 8 maggio 2009

Alberto Spencer


Homenaje dedicado al mas grande jugador ecuatoriano

"Su figura morena está adherida para siempre a la historia de la Copa. Parecía un puma agazapado y expectante en el bosque de zagueros de las defensas adversarias. De pronto, como impulsado por un mágico trampolín, salía como un filoso cuchillo de su vaina buscando la inmensidad del cielo. Y, cuando estaba en lo más alto, cuando ya había superado en el salto a todos sus rivales, aplicaba el feroz zarpazo. El final era siempre el mismo: el balón en el fondo de la red, los defensas mirándose impotentes entre sí mientras él iba a desparramar su alegría frente a las tribunas?"


giovedì 7 maggio 2009

Il Barcellona vede Roma

Iniesta manda in finale il Barcellona

Il Barcellona dopo la partita più difficile della sua Champions conquista la qualificazione ad una finale meritata per il cammino fin qui realizzato, ma demeritata per quanto visto nel doppio confronto contro il Chelsea.
Dopo lo spudorato catenaccia dell'andata il Chelsea ha giocato una grande partita allo Stamford Bridge e c'è voluto il miglior Ovrebo per negare ad Hiddink l'ennesima impresa di una straordinaria carriera.
Evidentemente una seconda finale tutta inglese non era ben vista dai piani alti della Uefa che hanno deciso di tagliare fuori un Chelsea coriaceo, grintoso, compatto e meritevole di una rivincita attesa 12 mesi contro il Manchester United.
Lo spaventoso gol di Essien in apertura aveva permesso ai Blues di impostare la partita nel migliore dei modi con ripartenze veloci e una difesa impenetrabile. Il filtro predisposto dall'olandese a centrocampo aveva bloccato le fonti di gioco spagnole e per tutto il primo tempo il Barcellona ha latitato alla ricerca di una invenzione del singolo senza la minima coralità che ne aveva contraddistinto sin qui la stagione.
Nonostante la qualificazione continuo a non capire le mosse di Guardiola che nella partita più importante ha schierato Tourè centrale di difesa esponendolo a figuracce continue contro Drogba e Anelka, ha schierato Eto'o a sinistra e Messi in mezzo precludendogli ogni possibilità di fare la differenza in velocità.
Mi è sembrato di rivedere lo stesso errore di Hiddink che in semifinale contro la Spagna all'Europeo, schierò Arshavin in mezzo, nelle grinfie di Senna e dei centrali delle Furie Rosse.
Per tutto il secondo tempo il Chelsea ha continuato a dominare pur non avendo supremazia nel possesso, ma i numerosi errori sotto porta non hanno permesso di chiudere la partita. Sembrava che l'ingiusta espulsione di Abidal potesse chiudere definitivamente il discorso qualificazione, ma cosi non è stato anche se il Barcellona non ha fatto niente per pareggiare.
Dopo una gara poderosa Drogba è stato costretto ad abbandonare per infortunio ed è stato sostituito da Belletti che si è fatto valere anche in fase offensiva con delle belle discese che hanno continuato a mettere in evidenza l'inadeguatezza di Yaya Tourè come centrale di difesa.
Un simpatico siparietto tra Guardiola e Hiddink abbracciati sembrava stemperare un pò la tensione, ma tra rigori negati e una gestione sbagliata dei cartellini Ovrebo ha fatto si che la partita si incattivisse e il gol di Iniesta a tempo ormai scaduto è stata la molla che ha scatenato la rabbia nei giocatori del Chelsea.
Correva il 93' quando Dani Alves dalla destra metteva in mezzo il primo pallone decente della sua pessima partita, lo stop di Eto'o è stato imbarazzante cosi come il rinvio di Essien che depositava la palla sui piedi di un Messi sin li poco brillante che avendo lo specchio chiuso scaricava al limite per Iniesta che con un superbo destro all'incrocio regalava la finale ai suoi dopo una partita segnata da un eloquente 0 alla voce tiri in porta sin li per i blaugrana.
Dopo il gol di Iniesta, Ballack ha reclamato un altro rigore per mani di Eto'o in area ma l'impavido Ovrebo ha fatto continuare scatenando l'ira funesta di Drogba nel dopo partita che ha gridato tutta la sua delusione alle telecamere della regia internazionale.
E' vergognoso come uno spettacolo di calcio possa essere rovinato da un fischietto inadeguato che già in passato aveva commesso errori grossolani in partite importanti.
Cosi come nel 2006, quando venne negato un gol regolarissimo di Shevchenko al Camp Nou, anche stavolta è netta la sensazione che il Barcellona sia stato pilotato in finale. Allora fu Henry nel dopo partita della finale persa proprio contro ai blaugrana ad esprimere dei legittimi dubbi sul trattamento arbitrale nei confronti dei Catalani.
Detto ciò non voglio sminuire i meriti degli uomini di Guardiola che si sono dimostrati la miglior squadra dell'anno e, a mio avviso, la migliore degli ultimi 15 anni a livello Mondiale.
Voglio solo evidenziare che la qualificazione del Barcellona non è cosi pulita e se da amante del bel calcio mi fa piacere vedere i catalani in finale, dal punto di vista umano mi rammarica pensare a gente del calibro di Terry, Lampard e Drogba che non potrà prendersi una rivincita contro il Manchester che lo scorso anno vinse ai rigori una finale meravigliosa in cui forse i Blues avrebbero meritato di alzare la Coppa.
Resta il dato statistico che dopo quel Milan-Manchester 3-0 del 2007 finalmente un'altra squadra inglese viene eliminata dalla Champions League da una squadra estera.
Infatti lo scorso anno l'Arsenal era stato eliminato dal Liverpool nei quarti, che a sua volta era stato eliminato dal Chelsea in semifinale. Ed in questa stagione il Liverpool è stato eliminato nei quarti dal Chelsea e l'Arsenal in semifinale dal Manchester United.
Ora non resta che attendere il 27 maggio per godersi a Roma la finale più bella possibile, il meglio che il calcio mondiale possa offrire attualmente. Messi contro Cristiano Ronaldo in un colpo solo per decretare i campioni d'Europa e il prossimo Pallone d'Oro con un ipotetico passaggio di consegne tra il campione in carica e quello in pectore.
Allo stato attuale delle cose Guardiola arriva peggio a questa finale non potendo contare su Dani Alves e Marquez, cioè metà della difesa titolare, mentre Ferguson dovrà fare a meno sicuramente di Fletcher.
"El timbaler" ieri sera nel post partita ha già messo le mani avanti dicendo che a Roma i Red Devils saranno i favoriti, ma che loro faranno di tutto per vincere.
La partita sarà bellissima e gli spunti non mancheranno, ma io resto dell'idea che questa Coppa andrà al Barcellona anche perchè la mentalità calcistica anglosassone non è molto avvezza alle marcature a uomo e si potrebbe rivelare un errore di non poco conto lasciare Messi libero di giocare a destra.
Hiddink ha saputo arginarlo predisponendo marcature arcigne e raddoppi immediati, ma Ferguson ha già dimostrato 2 anni fa di non preferire tali "aggiustamenti" e in quell'occasione Kakà fece il Diavolo a 4 mandando a casa lo United con 3 gol tra andata e ritorno.
Fino al 27 maggio potremo fare tantissime supposizioni, poi finalmente il calcio d'inizio farà si che a parlare sia il campo e sapremo chi saranno i Campioni d'Europa.



martedì 5 maggio 2009

Manchester in finale


Arsenal - Manchester United 1-3
"I thought they couldn't handle Ronaldo - he was the difference" (Sir Alex Ferguson)

lunedì 4 maggio 2009

Marko Arnautovic

Il cigno di Enschede

Nella Eredivisie delle sorprese, con l'Az campione, una delle più belle rivelazioni del campionato è stato Marko Arnautovic, attaccante del Twente Enschede.

Marko Arnautovic nasce a Floridsdorf il 19 aprile del 1989 e a 5 anni inizia a giocare nella squadretta locale del Floridsdorfer AC. Nel 1998 accetta poi l'offerta dell'Austria Vienna dove resta fino al 2003 per poi passare al Rapid Vienna.
Dopo una sola stagione però si trasferisce di nuovo al Floridsdorfer con cui vince il campionato giovanile segnando a raffica, attirando le attenzioni di numerosi osservatori.
Se lo aggiudica il Twente che lo aggrega alla sua squadra primavera prima di farlo esordire in Eredivisie il 14 aprile 2007 contro il Psv.
Nel 2007/08 è una presenza fissa tra i convocati della prima squadra però gioca solo 14 partite di campionato mettendo a segno 0 gol. Nonostante il suo apporto praticamente nullo i rossi di Enschede guidati da Fred Rutten raggiungono i preliminari di Champions League.
Nella stagione in corso con il l'arrivo in panchina di Steve McClaren si è avuta l'esplosione di Arnautovic e dopo un periodo di assestamento il Twente ha ricominciato a macinare gioco e punti come nella stagione precedente.

Destro naturale, longilineo potente (192 cm x 83 kg) è un centravanti atipico molto forte fisicamente e tecnicamente.
Ad inizio stagione, complice l'assenza di N'Kufo è stato schierato da centravanti con ottimi risultati, ma il ritorno dall'infortunio dello svizzero ha costretto Arnautovic a defilarsi sulla destra nel 4-3-3 del tecnico McClaren, con a sinistra l'altro folletto dell'attacco del Twente; quell'Eljero Elia di cui si parla tanto bene già da un pò di tempo.
Il suo fisico non è propriamente da ala, ma si è ambientato in fretta nel suo nuovo ruolo ed in poco tempo è diventato uno dei prospetti più interessanti della Eredivisie.
Non è molto veloce, ma nonostante ciò riesce a superare spesso l'uomo sfruttando il suo fisico: pianta i piedi a terra e fa scorrere il pallone lungo l'esterno bloccando con il corpo il diretto marcatore che non può intervenire.
La sua dote migliore però è la tecnica; infatti è dotatissimo sotto questo punto di vista e non di rado delizia il pubblico del De Grolsch Veste con giocate d'alta scuola. Il controllo di palla è ottimo e il dribbling nello stretto è per palati fini, il suo gioco di gambe è fluido e spettacolare a dispetto dell'altezza.
Nonostante sia molto alto non eccelle però nel gioco aereo ed è curioso ed interessante vedere come in occasione dei calci piazzati (corner in particolare) lui vada a posizionarsi fuori area invece di andare a far valere i suoi 192 cm nei 16 metri avversari, lasciando tra l'altro l'incombenza di battere il corner a Perez a destra e Janssen a sinistra.
Il suo tiro con il destro è discreto, mentre il sinistro è molto migliorabile, come del resto il cross che è ancora troppo morbido e poco tagliato, ma l'impressione è che non resterà ancora per molto sulla fascia destra.
Giocando molto defilato perde di brillantezza in zona gol e la posizione mette in mostra anche il suo limite maggiore al momento: è narcisista e spesso finisce per specchiarsi nel suo dribbling e nei suoi giochetti risultando poco concreto.
In questa stagione ha totalizzato fin'ora 27 presenze condite da 12 gol e 6 assist e si è tolto anche 2 belle soddisfazioni come il gol al Marsiglia al Velodromè che aveva regalato l'illusione del passaggio del turno ai suoi e l'esordio in nazionale il 6 ottobre del 2008.
Le voci di mercato su di lui ormai sono fittissime ed è ricercato sia sul mercato interno, che in quello europeo con diverse italiane affacciate alla finestra in attesa di sviluppi.
Roma, Lazio, Genoa e Inter si sono mostrate interessate a lui come il Feyenoord e l'Arsenal. Il suo contratto con il Twente scadrà nel 2011 e la sua valutazione attuale si aggira sui 7-8 milioni di Euro, ma se dovesse aggiudicarselo una grande d'Olanda il prezzo d'acquisto sarebbe sicuramente doppio, Huntelaar insegna.
A 19 anni è un investimento sicuro per il futuro e se cercherà di limare i suoi piccoli difetti potrà essere certamente uno dei migliori attaccanti del panorama continentale nella prossima decade visto che la tecnica e il fisico non gli mancano, anzi.

domenica 3 maggio 2009

Timão campeão

Corinthians campeão Paulista pela pela 26ª vez


sabato 2 maggio 2009

E cosi fini' la Liga


Dominio blaugrana al Bernabeu nel 6-2 sul Real

Con la roboante vittoria di ieri sera al Santiago Bernabeu di Madrid il Barcellona di Pep Guardiola ha chiuso, forse in maniera definitiva, la Liga.
I recenti risultati avevano permesso agli uomini di Juande Ramos di sperare nella clamorosa rimonta e in molti alla vigilia di questa partita avrebbero puntato sul Real che arrivava da 18 risultati utili consecutivi (17 vittorie e 1 pareggio) e con la spinta del pubblico di casa si sarebbe potuto portare ad 1 solo punto dalla capolista impegnata in settimana contro il Chelsea a Stamford Bridge.
In campo però hanno avuto ragione i più forti. Questo Barcellona è troppo forte per qualsiasi squadra al mondo e nonostante la leggera flessione è riuscito a sfoderare una prestazione clamorosa contro l'avversario più blasonato.
La partita l'hanno vinta Messi, Henry, Eto'o, Dani Alves, Xavi ma soprattutto Guardiola che ha surclassato tatticamente il suo dirimpettaio. Nel primo tempo l'asfissiante pressing sul portatore di palla da parte delle 2 linee avanzate del Barcellona ha tolto il respiro all'azione madridista che faticava a partire.
Dopo il 4-2 di Henry, la sua sostituzione per far posto a Keita e il successivo spostamento di Eto'o sulla destra si sono rivelate 2 mosse che hanno definitivamente spaccato in due la partita.
Troppo veloce il camerunense per i suoi marcatori e cosi ogni volta che veniva lanciato in profondità a Casillas iniziavano a tremare i polsi.
Nei gol del Real c'è la firma di Sergio Ramos che prima ha fatto secco Abidal e messo in mezzo un gran pallone per l'illusorio vantaggio di Higuain e poi è andato a segnare il 2-3 in prima persona correggendo in rete una punizione di Robben.
Da li in poi è sparito dal campo il Real Madrid ed il resto è solo un sublime monologo blaugrana, con Messi grande direttore d'orchestra.
L'argentino è attualmente di gran lunga il miglior giocatore del mondo, e come già successo a Maradona e Ronaldinho, la sua grande prestazione nella tana del Real è servita a consacrarne definitivamente l'immenso talento agli occhi estasiati del mondo.
Due gol, un assist sontuoso e una serie di giocate mostruose per la "Pulga" che ha segnato in maniera incredibile questa, sin qui straordinaria, stagione del Barça. Grazie a questa prestazione Leo resterà per sempre nella storia azulgrana perchè mai nella sua storia il Barcellona era riuscito a segnare 6 gol contro il Real Madrid e farlo al Bernabeu nella partita decisiva per il titolo ha una valenza doppia.
Se Messi è stato il "braccio", la "mente" di questa formidabile squadra è stata come al solito Xavi: non smetterò mai di elogiarne le qualità e di sottolineare quanto sia fondamentale tanto per il suo team che per la Spagna di Del Bosque.
Dei 6 gol realizzati in questa partita dagli uomini di Guardiola, ben 4 sono nati dai suoi assist deliziosi, per un totale di 22 assist stagionali in Liga: numeri clamorosi per il metronomo di Terrassa.
Con la Liga ormai in cassaforte, e la finale di Copa del Rey da disputare il 13 maggio contro l'Athletic Bilbao, ora agli uomini di Guardiola non resta che concentrarsi sulla Champions visto che mercoledi a Londra c'è in programma il ritorno della semifinale contro il Chelsea.
Lo 0-0 dell'andata al Camp Nou è il migliore dei peggiori risultati in casa e quindi basterà un pareggio con gol per conquistare la finale di Roma, ma attenzione a Hiddink che potrebbe inventare qualcos'altro dopo lo spudorato catenaccio dell'andata.
Certo che ipotizzare un Barcellona eliminato dalla Champions sarebbe un'azzardo e un peccato perchè questa squadra merita la finale (e la Coppa) e ha tutte le carte in regola per guadagnarsela.
Per quanto riguarda il Real resta l'umiliazione, ma c'è la consapevolezza di arrivare secondi contro un avversario troppo forte. L'importante, a mio avviso, è continuare con Juande Ramos che si è dimostrato all'altezza e rinforzare una rosa che ha tanti problemi soprattutto dalla cintola in giù.

venerdì 1 maggio 2009

Martin Palermo una vez mas en la Historia


Palermo marcò su tanto n°200 con el Boca Juniors