domenica 24 aprile 2011

Buona Pasqua



Tanti Auguri di Buona Pasqua a tutti i lettori di Sognando Futbolandia


Buona Pasqua (Italiano)

Happy Easter (Inglese)

Joyeuse Pasques (Francese)

Frohe Ostern (Tedesco)

Felices Pascuas (Spagnolo)

Fouai Hwo Gie Quai le (Cinese)

Eeid -Foss’h Mubarak (Arabo)

Sretun Uskrs (Croato)

Gezuar Pashken (Albanese)

Paste Fericit (Rumeno)

Vesele Velikonoce (Ceco)

Sreken Veligden (Macedone)

Souk San Van Easter (Laotiano)

Veselá velká noc ( Slovacca)

Boa Pascoa (Portoghese)

Kalo Paska (Greco)

Zalig Paasfeest (Olandese)

Schastilvoi Paschi (Russo)

Giad Pàsk (Svedese)

Srecan Uskrs (Serbo)

Vrolijke pasen (Neerlandese)

God pasque
(Danese)

Bon fiesse-d’joyeuse pôque (Vallone)

Felician Paskon en Kristo Resurektinta ( Esperanto)

Shnorhavor surb zatik (Armeno)

A fraylekhn Pesah (Yiddish)

Gofúkkatsu Omédetoo ( Giapponese)

Ieasika Elihle (Zulù)

sabato 23 aprile 2011

Al giro di boa


Avvicinamento al Clasico di Champion's

Dopo la sfida nella Liga e la finale di Copa del Rey, il Clasico di Spagna varcherà i confini nazionali e assumerà una valenza continentale.
Siamo esattamente a metà delle 4 sfide che attendevano i 2 colossi iberici, e se il primo match è stato piuttosto ininfluente (ai fini della corsa al titolo), il secondo ha già assegnato il primo titolo della stagione per i Blancos di Mou.
D'ora in poi verrà il bello perchè la semifinale di coppa mette in palio un posto a Wembley dall'assoluto prestigio e visto il livello delle altre 2 semifinaliste, non è azzardato dire che da questo Clasico uscirà la squadra Campione d'Europa.
Si tratta infatti della vera finale, poichè mette di fronte quelle che sono le migliori squadre al mondo, senza alcun dubbio.
Ma andiamo con ordine: il match in programma al Bernabeu il 16 aprile avrebbe potuto riaprire la Liga, ma cosi non è stato visto l'1-1 finale, ma il modo in cui è maturato questo risultato ha cambiato l'inerzia delle gare a venire.
Dopo la roboante vittoria blaugrana nella gara d'andata, che ha allungato a 5 il filotto di vittorie consecutive dei catalani sui madridisti, l'inerzia era tutta a favore degli uomini di Pep, che viaggiavano a vele spiegate verso un nuovo triplete.
Il primo tempo di Madrid aveva dimostrato la nettà supremazia Culè, che quasi giustificava lo schieramento iniziale proposto dal portoghese, che a conti fatti suonava come un'implicita ammissione di inferiorità dei suoi.
Dopo il vantaggio di Messi, però qualcosa è cambiato, e quella che doveva essere una lunga passeggiata verso il fischio finale, si è trasformata in una clamorosa beffa.
Il Barcellona con l'uomo in meno ha gestito male il vantaggio e Mourinho si è dimostrato più abile del suo dirimpettaio nel leggere la partita e gestire i cambi.
L'1-1 finale non inganni però!!! Ci sono due chiavi di lettura: il risultato finale tutto sommato ha decretato la fine del campionato, ma il modo in cui è maturato ha dato una nuova convinzione ai merengues che finalmente sono riusciti a non perdere contro i loro storici rivali e ad avere un approccio diverse alle gare successive, più consci dei loro mezzi e consapevoli che non sono poi cosi imbattibili i loro avversari; d'altro canto però il campo ha detto ancora una volta che Il Barca è nettamente superiore nel gioco e negli uomini e avrebbe vinto a mani basse se solo Villa non avesse vanificato tutti gli sforzi dei suoi campagni.
La finale di Copa del Rey ha confermato le sensazioni della vigilia e il Madrid si è presentato ancora una volta con uno schieramento super-difensivo, potendo però contare sullo strapotere atletico di Cristiano Ronaldo che da solo ha tenuto in ansia tutta la difesa avversaria.
Mourinho ancora una volta ha dimostrato che l'unico modo per tenere a bada i catalani è asfissiarli con un pressing estremo e contenere fino alla morte, se necessario anche con 7 giocatori difensivi.
Un atteggiamento vergognoso che però ha dato i suoi frutti già l'anno scorso nella semifinale di Champion's, dove l'Inter ha ottenuto il risultato sperato, barattando con ciò la propria dignità, checchè ne dicano i tifosi nerazzurri ancora estasiati dal Triplete e ben lontani da una lucida visione dei fatti.
Tornando al match del Mestalla; il primo tempo è stato uno dei peggiori dell'era Guardiola e il Real ha più volte rischiato di passare, dopo aver inibito del tutto il gioco blaugrana che si è arresso alla superiorità tattica dello Special One.
Nella ripresa però la musica è cambiata e il gioco qualitativamente superiore del Barcellona è venuto fuori e c'è voluto il miglior Casillas per mantenere inviolata la porta.
Gran parte del (de)merito è però da ascrivere a Villa che sta vivendo un momento pessimo e nella serata valenciana ha trovato in Pedro un compagno di merende ideale.
Il bellissimo gol di Ronaldo è stato una doccia fredda per i Culè che si sono riscoperti dei comuni mortali e da li in poi non sono più riusciti a scalfire la porta si San Iker.
Col primo titolo in tasca i merengues si avvicinano alla semifinale d'andata del Bernabeu forti del vantaggio psicologico di aver ribaltato l'inerzia degli ultimi scontri diretti e decisi a far valere il fattore campo.
Alcuni atteggiamenti però non piacciono, e ci sarà da aspettarsi una reazione d'orgoglio dei catalani che stanno subendo un pò troppi affronti nell'ultimo periodo da parte di un Real che quasi da provinciale ha dimostrato un certo cattivo gusto nelle vittorie.
Psicologicamente in questo momento l'inerzia è tutta a favore dei castigliani, ma le 2 partite giocate fin'ora hanno lasciato in bocca un retrogusto amaro a tutti gli amanti del calcio, visto che il Barcellona si è dimostrato superiore entrambe le volte ed è stato frustrato più dai suoi errori che da effettivi meriti altrui (che sono comuqnue elevati).
Guardiola deve sperare di ritrovare al più presto il miglior Villa e inventarsi anche qualcosa, poichè all'improvviso la coperta è diventata un pò corta e si corre il rischio di arrivare stanchi al rettilineo finale.
A Madrid già sognano la Decima, forti anche della storia che li ha già visti uscire vittoriosi da questo confronto nel 1960 e nel 2002 e a proposito dell'anno del Mondiale nippo/coreano, quest'edizione ricorda molto da vicino quella del gol meraviglia di Zizou con le 4 semifinaliste che allora erano Real Madrid-Barcellona e Manchester United-Bayer Leverkusen, mentre oggi a portare in alto i colori della Germania c'è lo Schalke 04.
Nove anni fa sappiamo tutti come andò a finire, quest'anno ci si augura che cambi il finale, stavolta, come allora, per amore del bel calcio.