martedì 25 dicembre 2012

Buon Natale


Buon Natale a tutti i lettori di Sognando Futbolandia

Albanese: Gezur Krislinjden
Arabo: Idah Saidan Wa Sanah Jadidah
Basco: Zorionak eta Urte Berri On
Boemo: Vesele Vanoce
Bretone: Nedeleg laouen na bloavezh mat
Catalano: Bon Nadal i un Bon Any Nou
Ceco: Prejeme Vam Vesele Vanoce a stastny Novy Rok
Cinese (Cantonese): Gun Tso Sun Tan'Gung Haw Sun
Cinese (Mandarino): Kung His Hsin Nien bing Chu Shen Tan
Cingalese: Subha nath thalak Vewa
Coreano: Sung Tan Chuk Ha
Croato: Sretan Bozic
Danese: Glædelig Jul
Estone: Ruumsaid juuluphi
Fiammingo: Zalig Kerstfeest en Gelukkig nieuw jaar
Filippino: Maligayan Pasko
Finlandese: Hyvaa joulua
Francese: Joyeux Noel
Gallese: Nadolig Llawen
Giapponese: Shinnen omedeto. Kurisumasu Omedeto
Greco: Kala Christouyenna
Indonesiano: Selamat Hari Natal
Inglese: Merry Christmas
Islandese: Gledileg Jol
Lituano: Linksmu Kaledu
Macedone: Sreken Bozhik
Maltese: LL Milied Lt-tajjeb
Norvegese: God Jul, or Gledelig Jul
Occitano: Pulit nadal e bona annado
Olandese: Vrolijk Kerstfeest en een Gelukkig Nieuwjaar!
Polacco: Wesolych Swiat Bozego Narodzenia
Portoghese (Brasile): Boas Festas e Feliz Ano Novo
Portoghese: Feliz Natal
Rumeno: Sarbatori vesele
Serbo: Hristos se rodi
Slovacco: Sretan Bozic oppure Vesele vianoce
Sloveno: Vesele Bozicne. Screcno Novo Leto
Spagnolo: Feliz Navidad
Svedese: God Jul and (Och) Ett Gott Nytt År
Tailandese: Sawadee Pee Mai
Tedesco: Fröhliche Weihnachten
Turco: Noeliniz Ve Yeni Yiliniz Kutlu Olsun
Ucraino: Srozhdestvom Kristovym
Ungherese: Kellemes Karacsonyi unnepeket
Vietnamita: Chung Mung Giang Sinh

domenica 16 dicembre 2012

Um Timão Guerrero



Il Corinthians è sul tetto del Mondo

Corinthians (4-2-3-1): Cassio; Alessandro, Chicao, Paulo Andrè, Fabio Santos; Paulinho, Ralf; Henrique, Emerson (46' st Wallace), Danilo; Guerrero (42' st Martinez). A disp.: Julio Cesar, F. Danilo, Polga, Arao, Edenilson, Guilherme, Felipe, Giovanni, Romarinho. All. Tite 

domenica 25 novembre 2012

Allegri si, ma non troppo



Analisi alla vigilia di Milan-Juventus

Questa sera, ore 20:45, a San Siro si giocherà Milan-Juventus. Il vero derby d'Italia, non quello per definizione. La squadra più vincente in patria contro quella più vincente in Europa.
Milan-Juve evoca da sempre grandi ricordi ed in altre stagioni è valsa una fetta di scudetto, ma quest’anno non sarà cosi, anche se non sarà mai una partita come le altre. Il gol di Muntari, ormai è solo un ricordo lontano. Strascichi polemici di una vita fa, calcisticamente parlando.
Eh già, sono passati solo 9 mesi da quell'errore che ha macchiato l'esito del campionato nella scorsa stagione, eppure sembra già passata un'eternità.
La Juventus corre veloce come allora, forse non è più imbattibile, ma la sua fame resta immutata ed in più ha acquisito una mentalità vincente ed ha aggiunto i muscoli e la corsa di Asamoah all'11 titolare (Giovinco, Pogba, Lucio, Isla, Bendtner; sono acquisti discreti, ma nell'immediato hanno praticamente solo allungato la panchina).
Il Milan dal canto suo sta vivendo una stagione altalenante, nata male, con lo smembramento di quasi tutta la squadra. In un sol colpo sono andati via il miglior difensore del mondo ed il giocatore più destabilizzante degli ultimi 20 anni in Italia (6 campionati vinti, su 7 disputati, 2 volte capocannoniere, 219 presenze, 122 gol e 51 assist). Oltre a Thiago Silva ed Ibrahimovic, sono andati via anche i vari Nesta, Seedorf, Gattuso, Inzaghi, Cassano, Zambrotta e Van Bommel; a testimonianza di una voglia di rinnovamento, che in realtà è solo un adeguamento implicito ad una situazione di dissesto economico in cui il club versa da anni, ma che è sempre stata mascherata dall’intervento del presidente. Oggi non è più cosi. Berlusconi ha perso l’entusiasmo di una volta e la crescente influenza dei suoi figli nelle decisioni economiche riguardanti il club, ha portato a significativi cambiamenti.
Il mercato rossonero di quest’estate ne è un chiaro segno. Sono arrivati giocatori inadeguati (Traorè, Constant, Acerbi), giovani da formare psicologicamente (Bojan, Traorè) e giocatori in cerca di rilancio (Zapata, Pazzini, Montolivo). L’unico vero acquisto è stato l’olandese Nigel De Jong. Unico neo: anni di esperienza in Premier League hanno forgiato e “legalizzato” il suo stile di gioco rude e a tratti scorretto; insomma un Flamini con meno qualità e ancor minore propensione a fare gioco.

Ma chi arriva meglio a questa sfida?
Facile rispondere! La Juventus è prima in campionato ed è reduce dalla roboante vittoria a corollario di una prestazione monstre contro i campioni d’Europa del Chelsea, fatta d’intensità e rabbia agonistica.
Armi che potrebbero sgretolare un Milan che sbaglia spesso l’approccio alla partita e contro avversari di caratura superiore, rischia seriamente di non rientrare in gara e di prendere un’imbarcata. La pericolosa tendenza ad andare sempre in svantaggio è ormai il leit motiv di questa stagione disastrosa ed il solo El Shaarawy potrebbe non bastare sempre, e contro squadre con un centrocampo dinamico, veloce ed intenso come quello bianconero, servirebbe un gioco corale che al momento resta una chimera e non c’è nemmeno l’Ibrahimovic di turno a mascherare le lacune di una squadra strutturata male.
Dalla cintola in su la squadra di Allegri, è tra le prime 5 del campionato, ma difesa e centrocampo sono totalmente inadeguate alla massima serie. Inoltre giocatori come Boateng e Nocerino hanno subito una vertiginosa involuzione dopo l’addio dello svedese che ne aveva esaltato a dismisura qualità e doti realizzative (o forse sono solo tornati sui loro livelli standard pre-Ibra) e Pato ormai è un vero e proprio problema. Le sue dichiarazioni dopo il match di coppa sono state la classica nota stonata dopo la vittoria del Constant Vanden Stock che ha segnato il passaggio del turno agli ottavi di Champion's League e ha regalato qualche ora di serenità al tecnico livornese che ormai vive sulla graticola da diversi mesi a questa parte. Nonostante le dichiarazioni di facciata di Galliani, sembra evidente che il povero Max sia ancora alla guida del Milan solo per motivi di ragione economica essendo comunque oneroso il suo esonero e la mancanza di alternative credibili al momento sposta di giorno in giorno in avanti il suo addio. Forse fino a giugno, forse prima.
L’impressione è che anche un eventuale risultato negativo contro i bianconeri non cambierà le cose, però il suo credito sta per finire e sconfitta dopo sconfitta si infittiscono le voci di altri candidati alla scottante panchina milanista che non fanno altro che minare il suo umore ed il suo rapporto già traballante con lo spogliatoio e con la stampa.
Il sogno praticamente impossibile resta Guardiola, ma in alternativa sarebbe un grancolpo riuscire a strappare Montella ai Della Valle (terza scelta, a mio avviso, il ritorno in Italia di Spalletti ormai al capolinea della sua avventura in Russia). 
La Juventus arriverà carica di entusiasmo a San Siro anche se con qualche defezione (il solo Barzagli è sicuro di essere titolare in difesa visti gli acciacchi di Bonucci e Chiellini) e punterà a mantenere invariato il suo distacco sull’Inter che domani sera a Parma sarà già a conoscenza del risultato del big match ed in caso di vittoria del Milan potrebbe portarsi di nuovo ad una sola lunghezza dalla Juventus per cercare di riaprire un campionato che in realtà sembra già chiuso.
I 17 punti di distacco impongono quindi di collocare la squadra di Conte come favorita e alla luce dei 4 precedenti della scorsa stagione (2 in campionato e 2 in Coppa Italia, con 2 vittorie bianconere e 2 pareggi, anche se il 2-2 della semifinale di ritorno di Tim Cup può essere formalmente considerato la prima sconfitta bianconera nei 90 minuti regolamentari nella scorsa stagione visto l'1-2 prima dei supplementari), sembra davvero arduo riuscire a sovvertire il pronostico, ma i rossoneri dovranno tentare a tutti i costi di conquistare 3 punti che porterebbero una ventata di ottimismo all’ambiente e darebbero uno slancio in più per riuscire a scalare una classifica imbarazzante con soli 4 punti sulla zona retrocessione.

domenica 1 gennaio 2012

L'anno che verrà


Pronostici sull'anno 2012

Il 2011 da oggi è ufficialmente alle spalle. Si chiude un anno di calcio abbastanza intenso; un anno che ha consacrato ancora una volta di più il meraviglioso Barcellona di Guardiola che ha vinto 5 trofei su 6 nell'anno solare. Dodici mesi che hanno visto la grande ascesa di Neymar, il colpo storico della U de Chile, il crollo verticale delle inglesi in Champion's League, la retrocessione storica del River Plate in Segunda, l'affermazione di prepotenza del Boca Junios nell'Apertura e la clamorosa vittoria dell'Uruguay nella Copa America.
Il 2012 si preannuncia piuttosto ricco, con la ciliegina degli Europei che farà da apripista per le Olimpiadi di Londra che sublimeranno l'anno di sport.
Non è mia consuetudine fare pronostici perchè in questo gioco è facilissimo incappare in errori, ma stavolta farò un'eccezione, sperando di non dovermi poi smentire di nuovo tra 12 mesi.

Serie A: Juventus

La Juventus di Conte in questa stagione è tornata alla ribalta, approfittando anche del livello piuttosto basso del nostro campionato e di un andamento lento che la vede capolista alla pari con il Milan con la miseria di 34 punti conquistati in 16 partite.
La Vecchia Signora dopo anni bui è ritornata a primeggiare grazie alla grande mentalità portata da Conte che ha conferito ai suoi una forte voglia di vincere.
Ci sono dei limiti tecnici evidenti, ma la furia agonistica messa in campo in alcune occasioni è stata davvero impressionante (vedi sfida col Milan e Inter a San Siro) ed è quella che fin'ora ha fatto la differenza a favore dei torinesi.
Il mercato di gennaio ha gia portato Borriello che andrà a completare il pacchetto offensivo che forse verrà alleggerito con le cessioni dei 3 esuberi (Toni, Amauri e Iaquinta). Per il resto la rosa è abbastanza completa in ogni reparto.
Mancano ancora tante giornate prima della fine del campionato, ma è chiaro che la lotta per il titolo sarà tra Juventus e Milan, con i rossoneri che però hanno una rosa con qualche defezione e l'impegno in Champon's che inevitabilmente costerà dei punti in serie A.
Per la prima volta dal 2006, i bianconeri hanno la concreta possibilità di tornare a vincere il titolo.


Liga: Real Madrid

Anche se nel Clasico il Barcellona ha dimostrato di essere ancora superiore al Real, i Blancos di Mou hanno una rosa più ampia e una costanza che a mio avviso alla fine li porterà al titolo.
Il Barcellona è fantastico negli 11 titolari, ma se dovessero venire meno, potrebbe pagare dazio in una lunga corsa a tappe come il campionato.
Mourinho dal canto suo è una garanzia in campionato ma ha dimostrato di non essere ancora giunto al livello dei catalani che però si esaltano maggiormente nella partita secca, mentre nella Liga hanno avuto dei piccoli stop.
L'impegno in Champion's che durerà parecchio per entrambe le contendenti potrebbe sicuramente distogliere le attenzioni dalla Liga, però il Real avendo 2 grandi giocatori per ruolo avrà più possibilità di reggere la doppia competizione.


Premier League: Manchester City

L'ultima giornata di Premier ha visto la doppia sconfitta delle 2 squadre di Manchester che stanno dominando il campionato e restano appaiate in vetta a quota 45.
Entrambe fuori dalla Champion's League e per ora senza una reale potenziale contendente ad intromettersi nella lotta per il titolo.
Sarà fino alla fine una lotta a 2: da un lato l'esperienza degli uomini di Ferguson che dopo il tonfo di Basilea hanno ripreso a correre, dall'altro il roster pazzesco del City che sta attraversando un momento di flessione, ma ha gli uomini per restare in vetta e staccare i rivali cittadini che nel derby dell'Old Trafford sono stati travolti da una pioggia di gol.
Non ci sono 5 gol di differenza tra i due team, ma in questa stagione il City è oggettivamente più forte anche se Mancini non sempre prende le decisioni più adeguate.
Nel complesso però dovrebbe prevalere il City.


Bundesliga: Bayern Monaco

Il Bayern in questa stagione ha dimostrato di essere l'alternativa più credibile in ottica Champion's League alle 2 spagnole che rischiano di monopolizzare la competizione.
La Bundes è arrivata alla consueta pausa invernale con il Bayern su in vetta a 37 punti e Schalke e Borussia Dortmund che inseguono a quota 34.
Alla fine sarà verosimilmente questo terzetto a giocarsi il meisterschale, con gli uomini di Heynckes che partono favoriti in virtù di una rosa di maggiore caratura che vede in Robben il grimaldello per spaccare qualsiasi difesa e a differenza delle rivali ha una mentalità e un'abitudine a vincere che fanno a loro modo la differenza.


Ligue 1: PSG

Partiamo da un concetto: i parigini molto probabilmente avrebbero vinto la Ligue 1 anche con Kombouarè, ma evidentemente l'ex tecnico non poteva durare.
Cosi Leonardo ha messo sotto contratto Carlo Ancelotti che rappresenta più di una garanzia e il suo know how sarà fondamentale nello sviluppo del club che ambisce a conquistare non solo la Francia, ma anche l'Europa.
Grazie alla saggia guida di Carlò e ai milioni della proprietà al PSG molto presto potrebbe andar stretto il giardino di casa, ma nel frattempo c'è una Ligue 1 da conquistare e l'impresa non sembra ardua visto che il mercato di gennaio porterà in dote altri giocatori di alto profilo e le rivali più accreditate, Lille e Lione sono rispettivamente staccate di 4 e 5 punti.
Il finale sembra essere abbastanza scritto.


Champion's League: Barcellona

A meno che non si incontrino prima, la finale tra Real Madrid e Barcellona sembra abbastanza scritta, con i catalani che partono favoriti ad oggi.
L'unica che potrebbe intromettersi è il Bayern Monaco che fin'ora si è comportato benissimo in Champion's ed ha una rosa di primissimo livello soprattutto dalla cintola in su.
Poche speranze per tutte le altre.


Europa League: Metalist

Il quadro dell'Europa League è radicalmente cambiato da quando è finita la fase a gironi della Champion's League che ha visto l'eliminazione di squadre come il Porto, il Manchester City, il Manchester United, l'Ajax e il Valencia.
Tutte pericolosissime contendenti che sono state catapultate in Europa League e per valore assoluto sarebbero tutte papabili finaliste, ma è da valutare l'impatto psicologico con una competizione diversa e che spesso riserva delle insidie.
Da qui a maggio la strada è lunga e non di rado a spuntarla sono state delle outsider e per questo azzardo il Metalist di Markevich che ha superato in maniera brillante la fase a gironi e può vantare tra le sue fila degli elementi interessanti come Blanco, Taison, Cleiton Xavier, Sosa ecc ecc...


Campionati europei: Germania

Negli ultimi 10 anni la Germania ha collezionato un secondo posto e 2 terzi posti ai mondiali e un secondo posto all'Europeo a dimostrazione del fatto che quando ci si gioca qualcosa di importante, loro ci sono sempre.
La squadra di Low dopo un mondiale giocato alla grande, ha finalmente la maturità giusta per iniziare a raccogliere quanto seminato negli anni passati (che hanno già portato una serie di vittorie a tutti i livelli delle Under).
I giovani di ieri sono ora dei campioni affermati che giocano nelle più grandi squadre europee e rappresentano una garanzia.
La Spagna è la nazionale più forte al mondo e per valore assoluto è la logica favorita essendo reduce dalla doppietta Europei e Mondiali del 2008 e 2010, ma la guerra a distanza tra Real e Barcellona potrebbe far arrivare i giocatori della Selecciòn abbastanza stanchi all'appuntamento in Polonia e Ucraina, oltre a minare l'equilibrio dello spogliatoio iberico.
Il gruppo B dove è inserita la Germania è il classico gruppo di ferro con Danimarca, Olanda e Portogallo, ma un'eventuale passaggio del turno spalancherebbe agli uomini di Low le porte delle semifinali, andando ad incontrare nei quarti le vincenti del gruppo A che è tutt'altro che probitivo.