mercoledì 22 ottobre 2008

Champions League 3ª giornata: la festa del gol



Il martedi di Champions ci resta in eredità alcuni verdetti quasi definitivi e tanti, tantissimi gol. Sono state ben 35 infatti le marcature nelle 8 partite disputatesi e non sono mancati i punteggi tennistici.
Iniziamo dal Gruppo E:
I campioni in carica del Manchester vanno avanti senza intoppi e demoliscono il Celtic senza problemi con un secco 3-0. Protagonista della serata è stato il bulgaro Berbatov autore di una doppietta, mentre la rete che ha fissato il punteggio è di Rooney. Allo United in Coppa tutto va a gonfie vele, mentre per i poveri Bhoys di Strachan il sogno è già svanito visto che la coppia in fuga è a 7 punti e loro a solo 1 punto e con 1 trasferta ancora da giocare sono praticamente a casa. Nell'altro incontro del gruppo erano di fronte al Madrigal il Villareal e l'Aalborg in un classico testa-coda che ha regalato al pubblico del sottomarino giallo una valanga di gol e spettacolo, infatti dopo un primo tempo coraggioso dei danesi che hanno chiuso in parità 2-2 il primo parziale, il Villareal ha finalmente trovato il bandolo della matassa e ha messo in fila uno dietro l'altro ben 4 gol a fronte di uno dei danesi per completare il pirotecnico 6-3. Mattatore della serata è stato Llorente autore di una tripletta. A questo punto visto il prevedibile 0-0 contro lo United del ritorno, si annuncia un cammino a braccetto con i campioni in carica verso gli ottavi.
Gruppo F:
Verrebbe da dire "ma dov'è il Milan????". Perchè??? Beh l'ultima italiana ad uscire vittoriosa dall'Allianz Arena sono stati i rossoneri e visto che la Fiorentina dopo 3 partite può considerarsi fuori dagli ottavi, i rimpianti per la mancata presenza del Milan in Champions sono grandi (almeno per me). Non che la Fiorentina abbia demeritato o giocato male in Germania, ma la mancanza di esperienza si è vista e come soprattutto in alcuni elementi (Vargas su tutti) che giocoforza hanno indirizzato la partita verso i binari della sconfitta. Le sue occasioni la Viola le ha avute ma Gila, Melo, Mutu e Montolivo non sono riusciti a perforare i bavaresi, tutt'altro che impenetrabili di questi tempi. L'esperienza del Bayern invece ha pesato come un macigno e basta vedere i 3 gol per accorgersi che ad ogni errore degli italiani Klose, Schweinsteiger e Ze Roberto hanno punito un comunque grande Frey. Nell'altra partita la scoppiettante vittoria del Lione a Bucarest è costata la panchina a Lacatus. Nonostante il doppio vantaggio, i rumeni si sono fatti raggiungere e superare da un Lione non trascendentale, ma aiutato oltremodo dalle pesanti carenza difensive della Steaua. Gol di Keita a parte in tutti gli altri la complicità della difesa rumena è evidente e determinante, soprattutto nella doppietta di Fred in cui le marcature erano in stile "partitella scapoli e ammogliati". Al giro di boa Lione e Bayern sono in testa e salvo imprevisti a Firenze passeranno il turno.
Gruppo G:
Wenger e i suoi ragazzi terribili continuano a mietere vittime in Europa e cosi dopo il roboante 4-0 interno contro il Porto, sono andati a conquistare la Turchia con un umiliante 2-5 ai danni del derelitto Fenerbache di Aragones prossimo all'esonero. Che il tecnico di Ortaleza potesse ambientarsi ad Istanbul c'erano dei dubbi, ma nessuno avrebbe potuto prevedere un inizio di stagione cosi disastroso su tutti i fronti. Troppo facile per l'Arsenal prendersi gioco dei turchi con la freschezza e la voglia dei suoi ragazzi che negli ultimi anni hanno dato più volte lezioni di calcio in giro per l'Europa. Personalmente mi fa piacere vedere la costante crescita di 2 miei pupilli quali Adebayor e Diaby, che considero in prospettiva uno dei centrocampisti più forti e completi d'Europa per i prossimi anni. Ad Oporto invece la dinamo di Semin ha messo un'importante ipoteca sulla qualificazione agli ottavi grazie al gol del rinato Aliev. A fari spenti gli ucraini si stanno rifacendo con gli interessi della passata Champions e si apprestano a far compagnia all'Arsenal nel prossimo turno.
Gruppo H:
Il traballante Ranieri grazie ad una prova di cuore dei suoi ha salvato (per ora) la panchina e si è aggiudicato la leadership nel girone H sorpassando il Real. L'inizio della Juve è stato tremendo e il gol di Del Piero è stata la giusta ricompensa per l'intensità di gioco proposta nei primi minuti. Dopo il vantaggio però la Juventus ha lasciato il pallino del gioco in mano al Real di uno scriteriato Schuster che a mio avviso ha commesso non pochi errori di impostazione e gestione della partita. Primo su tutti l'azzardo dell'unico centrocampista a protezione della difesa in trasferta, poi l'utilizzo di Higuain come esterno al posto del pimpante Robben e lo spostamento nel primo tempo di Van Nistelrooy sulla sinistra. Dopo il gol di Amauri ha finalmente cambiato qualcosa e i frutti si sono visti con un Real che per una decina di minuti ha bombardato la porta di Manninger con siluri dalla distanza di un giocatore meraviglioso quale Wesley Snejder e le continue accelerazioni sulla destra di Robben che ha messo in difficoltà Molinaro e i centrali con i suoi cross radenti. Alla fine però la vittoria dei bianconeri è meritata è quantomai giusta per una squadra che ha saputo ricompattarsi nelle difficoltà, ha fatto quadrato attorno al suo tecnico e ha battuto l'avversario più prestigioso con una straordinaria prova di carattere. Per una Juve che ride, c'è uno Zenit che piange e ne ha ben donde. I russi arrivavano a questa Champions da "Supercampioni d'Europa" e si erano canditati, forse frettolosamente, al ruolo di outsider, ma la realtà è ben diversa e ora a San Pietroburgo i dubbi sono troppi e mancano il tempo e gli uomini per risolverli. Ottima la prova di Torino, ma è arrivata la sconfitta, superba quella contro il Real, ma è arrivata di nuovo la sconfitta e mediocre la prova contro il Bate che ha imposto il pareggio casalingo agli uomini di Advocaat che segna forse il passo d'addio di Arshavin & Co. da questa Coppa. Se è vero che 3 indizi fanno una prova allora verrebbe da dire che lo Zenit, questo Zenit non è da Champions, ma riguardando le partite ci si accorge che hanno creato moltissime occasioni da rete ma ne hanno concretizzate soltanto 2. C'è dunque un problema del gol per la squadra che ha giocato il più bel calcio di questo 2008 a livello di club, ma comè possibile che nonostante le tante occasioni create non facciano (quasi) mai gol????? Le cause sono molteplici e ci vorrebbe una sfera di cristallo per scoprirle tutte. La prima e più evidente è che manca un sostituto di Pogrebnyak visto che Tekke è tutto tranne che un giocatore. Non che il russo sia un fulmine di guerra, ma i suoi gol in Uefa li ha fatti e riesce a dare sbocco alla mole di gioco prodotta dai compagni. "Pasha", come viene soprannominato in patria, a mio avviso non è un giocatore da Top Team e sarebbe stato un ottimo 12esimo per Advocaat nel caso in cui avessero acquistato un vero bomber di alto profilo. Un Trezeguet, un Van Nistelrooy, un Inzaghi per intenderci, ma siccome sul mercato non è stata cercata una punta le soluzione interne avrebbe dovuto trovarle il tecnico olandese. La squadra per buona parte è di alto livello, ma manca di 2 centrali difensivi di sicura affidabilità e ha pagato oltremodo gli errori dei singoli in queste prime 3 gare. L'incomprensibile balletto di Malafeev a Torino e la serataccia di Hubocan contro il Real hanno fatto perdere punti importanti e a questo punto è difficile pensare ad un Zenit agli ottavi di Champions. La sfortuna centra, ma fino ad un certo punto, perchè se in queste partite non hanno concretizzato, la colpa è da attribuire anche alla mancanza di esperienza di molti dei giocatori che per la prima volta partecipavano alla Champions che differisce molto dalla UEFA. Resta la possibilità di un posto in UEFA che non va snobbato e la soddisfazione di una meritata trasferta al Bernabeu che ripagherà del lavoro svolto in questi ultimi anni.

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