La Spagna è Campione del Mondo
Forse era già scritto, forse è giusto cosi. La vittoria della Spagna è l'epilogo più logico per un Mondiale che ha visto trionfare la squadra più forte del Mondo.
Olanda-Spagna alla vigilia era la finale delle prime volte perchè ne Orange ne Furie Rosse erano mai saliti sul gradino più alto del podio nella manifestazione iridata e mai nella storia una squadra europea aveva trionfato fuori dal Vecchio Continente. In un colpo solo gli iberici hanno centrato l'en plein al primo tentativo.
Campioni d'Europa e Campioni del Mondo nel giro di 2 anni; solo la mitica Germania di Muller e Beckenbaur c'era riuscita nel biennio 1972-1974 centrando il titolo mondiale anche in quel caso contro gli olandesi.
Dopo una storia che li voleva sempre assenti ingiustificati nelle grandi occasioni, gli spagnoli in 2 anni si sono lasciati alle spalle tutti i loro complessi e hanno dato libero sfogo al loro immenso talento.
La finale di Vienna agli Europei del 2008 ha rappresentato la svolta dal punto di vista psicologico per una nazionale che improvvisamente si è riscoperta non solo bella, ma anche vincente.
Il cambio da Aragones a Del Bosque non è stato traumatico per i giocatori perchè l'ex tecnico merengue non ha avuto la presunzione di cambiare una squadra già perfetta, ma si è limitato solo a cambiare alcune cose (ha dato un assetto maggiormente conservativo, lasciando meno iniziativa ai centrocampisti) e ad inserire alcuni giocatori come Piquè e Busquets nell'11 titolare.
Ben presto si è capito che anche con il buon Vicente la strada intrapresa era quella giusta: 10 vittorie su 10 partite nel girone di qualificazione al Mondiale e una serie di dimostrazioni di forza in amichevoli di lusso al cospetto di grandi nazionali come Argentina e Francia.
Nonostante le premesse ottime, l'esordio con la Svizzera era stato una doccia fredda per le ambizioni delle Furie Rosse. Da quel momento in poi, però, sono arrivate solo vittorie; e se il 2-0 all'Honduras è stato una pura formalità, la vittoria contro il Cile ha rappresentato uno dei momenti più importanti visto che è valsa il primo posto nel girone, con la conseguente certezza di non incontrare il Brasile negli ottavi.
Il Portogallo era un avversario più modesto, ma per gran parte della gara ha tenuto in scacco gli iberici, che solo grazie a Villa hanno trovato il gol per aprire il match e superare un Eduardo monumentale fino a quel momento.
Nei quarti anche il Paraguay è stato superato con una rete del Guaje, ma il grande protagonista è stato Iker Casillas che dapprima ha neutralizzato il rigore di Cardozo e poi nel finale ha compiuto 2 miracoli che hanno regalato la qualificazione.
In semifinale, dinanzi alla brillante Germania di Loew si è vista la miglior Spagna. Ci sono volute sei partite prima di rivedere degli sprazzi della squadra meravigliosa che aveva dominato gli Europei, ma finalmente i vari Puyol, Xavi, Iniesta, Villa hanno fatto valere tutta la loro esperienza, la maggior caratura internazionale e l'abitudine a giocarsi qualcosa di importante.
Il monologo spagnolo è durato per tutti i 90 minuti e se solo ci fosse stato un maggior cinismo sotto porta nel finale, la partita sarebbe potuta finire in goleada. Sulla carta la finale sembrava abbastanza scontata eppure, l'aggressività degli olandesi ha messo in grande difficoltà gli uomini di Del Bosque che non hanno avuto il tempo di ragionare e l'elevato numero di falli non ha permesso ai mediani di tessere la loro tela con una certa continuità.
In un contesto simile, ne è venuta fuori una partita abbastanza bloccata, dove hanno fatto notizia maggiormente le colossali occasioni fallite da Robben a tu per tu con Casillas e Villa che si è presentato all'appuntamento più importante con le polveri bagnate.
Non sono bastati i 90 minuti a decretare un vincitore e quando l'epilogo ai calci di rigore sembrava ormai scontato, Iniesta ha trafitto Stekelenburg con un destro all'angolino. La dedica a Jarque e la corsa verso i tifosi resterà una immagine indelebile nella memoria dei tifosi spagnoli di chissà quante generazioni a venire. Il fischio finale di un pessimo Howard Webb ha dato il là ai festeggiamenti di una nazione intera che non aveva mai conosciuto una gioia simile.
E' il trionfo di Del Bosque, di una generazione di giocatori fantastici e di tutto un movimento sportivo che ormai da anni domina la scena mondiale non solo nel calcio, ma anche in altri sport individuali.
Onore anche ai vinti che per la terza volta si devono accontentare di aver solo partecipato alla finale, ma che obiettivamente non avrebbero meritato di vincere per quanto visto in campo, anche se le occasioni per chiudere il match c'erano state, ma sono state sciupate.
La prima volta dell'Africa è coincisa dunque con la prima volta della Spagna che dopo aver atteso a lungo il suo momento, oggi si gode la sua festa, consapevole di essere non solo la nazionale più forte del Mondo, ma di essere finalmente anche Campione del Mondo!!!
Ha vinto una delle due squadre che avevo pronosticato agli ottavi. Tutto sommato l'ha meritato e in questi casi ci vuole sempre e cmq un po' di buona sorte come accadde a noi quattro anni fa. Ha mostrato non solo bel gioco ma anche e soprattutto concretezza nonostante abbia giocato senza una prima punta, anche se è una squadra che rischia molto quando perde palla a centrocampo.
RispondiEliminaComplimenti per l'articolo, è fantastico. Come gli altri d'altronde. :D Hasta pronto