lunedì 3 maggio 2010

La finale più giusta? No!


Inter e Bayern Monaco verso la finale

Il tanto atteso ritorno delle semifinali ha sancito che la Champion's League 2009/10 se la contenderanno Bayern Monaco e Inter.
Dopo Porto-Monaco, è senza dubbio la finale più scandalosa del nuovo millennio, con buona pace dei tifosi bavaresi e nerazzurri.
Se la Champion's è il massimo trofeo continentale e merita un epilogo tra le 2 più forti compagini europee, chiariamo subito che per valori messi in campo questa partita non rappresenta quanto di meglio può offrire il calcio europeo attualmente, nè tantomeno dal punto di vista del gioco, che è mediocre.
A circa 7 giorni dalla finale di Madrid i favori del pronostico sono per l'Inter che ha eliminato il Barcellona campione in carica ed ha un organico leggermente superiore e senza defezioni (al momento).
Il doppio confronto con i catalani era stato presentato alla vigilia come la finale anticipata, ma il verdetto del campo ha tradito le attese. Dopo il 3-1 di San Siro, macchiato dalla prestazione poco felice di Benquerenca (che ha indirizzato la qualificazione; concedendo un gol a Milito in evidente fuorigioco e negato un rigore netto su Dani Alves), al Camp Nou è andato in scena uno degli spettacoli più disgustosi degli ultimi anni.
I quotidiani italiani, cosi come i critici e cronisti nostrani, con uno sfacciato patriottismo hanno elogiato la prestazione difensiva dell'Inter (che definire catenacciara è eufemistico), che a parti invertite avrebbe fatto gridare allo scandalo!!!
Da italiano è stato umiliante vedere il modo di giocare dei nerazzurri che per 90 minuti hanno pensato solo a fare le barricate contro i poco ispirati catalani.
Le due linee da quattro schierate da Mourinho hanno ostruito le vie centrali e i culè hanno avuto sbocchi solo sugli esterni, peccando, però, di precisione nei cross e mancando di freddezza e rapidità nelle rare occasioni da rete.
L'asfissiante e spudorato catenaccio orchestrato in maniera vergognosa dai campioni d'Italia, ha inibito gli uomini di Guardiola, che solo dopo il gol di Piquè hanno provato un vero e proprio assalto; venendo mortificati ancora una volta dall'arbitro che ha annullato il gol regolare di Bojan che avrebbe regalato la qualificazione alla finale.
A Madrid però ci va l'Inter che a San Siro ha realizzato 3 reti in contropiede e poi da metà ripresa si è piazzata con tutti i suoi effettivi a difesa della porta, portando poi a termine l'opera in Spagna.
Dal punto di vista etico è una dura sconfitta per il gioco del calcio, ma dopo 38 anni d'attesa (e di delusioni) gli interisti avrebbero venduto anche l'anima pur di rigiocare una finale e lo stesso Mourinho nel dopo gara ha denotato memoria corta e incoerenza dichiarandosi felice per la prestazione dei suoi, dopo che nel 2005, aveva criticato aspramente Benitez, reo di averlo estromesso dalla Champion's giocando una partita speculare alla sua (ma meno esasperante) e con un gol dubbio di Luis Garcia.
Critiche che non risparmiarono nemmeno l'arbitro di quell'incontro. Già l'arbitro; una delle costanti di questa campagna europea degli uomini di Mou che passavano a Kiev con un gol in fuorigioco di Milito, superavano il Chelsea a San Siro negli ottavi beneficiando di un grosso favore arbitrale (negato rigore solare su Kalou, con conseguente rosso a Samuel in chiusura del primo tempo) e infine ha goduto della benevolenza di Benquerenca e De Bleckerre nella doppia sfida contro i catalani.
Curiosamente è sempre contro il Barcellona che le compagini europee negli ultimi anni hanno dato il 'meglio': nel 2008 i Rangers di Glasgow dopo un cammino in Coppa Uefa segnato da un gioco orrendo ma redditizio, si apprestarono ad affrontare la Champion's con la stessa idea di gioco e dopo uno 0-0 ad Ibrox, gli scozzesi vennero definiti l'anticalcio, dai catalani allora guidati da Rijkaard.
Al Camp Nou è andato in scena praticamente lo stesso copione, ma nessuno ha azzardato una tale definizione per gli italiani.
L'altra contendente al Bernabeu sarà il Bayern Monaco fresco Campione di Germania che dal canto suo non ha niente da perdere e arriva a questa finale senza particolari pressioni, visto che comunque vada, questa stagione è già stata ampiamente positiva.
I risultati sportivi conseguiti da Van Gaal sono la logica conseguenza di un mercato estivo faraonico che ha visto approdare all'Allianz Arena in primis il tecnico olandese, reduce dall'impresa in patria con l'Az Alkmaar, e pezzi da 90 come Robben, Tymoshchuk, Olic e Gomez.
Se la svolta nel cammino europeo dell'Inter si è avuta a Kiev, il Bayern ha capito di poter dire la sua in questa manifestazione dopo il perentorio 4-1 inflitto alla Juventus a Torino, che ha segnato l'inizio della crisi dei bianconeri in questa travagliata stagione.
I bavaresi da li in poi non hanno fatto sfracelli, ma grazie a qualche aiuto e alla buona sorte sono riusciti ad avanzare a fari spenti, proponendosi però come mina vagante della competizione.
La Fiorentina è stata eliminata negli ottavi con un gol chiaramente irregolare a Monaco che si è rivelato poi fondamentale nel ritorno di Firenze, dove Robben con un lampo dei suoi ha consentito il passaggio del turno.
Nei quarti il Manchester United sembrava un ostacolo insormontabile, ma dopo il 2-1 interno, all'Old Trafford è stato compiuto un mezzo miracolo: nel primo tempo i Red Devils si erano portati sul 3-0, ma prima Olic con un gol fortunoso e poi ancora una magia di Robben hanno consentito il passaggio del turno.
La sfida in semifinale con il Lione è stata una formalità, ma l'aver perso Ribery per un espulsione diretta, potrebbe rivelarsi un duro colpo in vista della finale.
La squadra è in un buon momento, ma ha delle grosse lacune che in una partita secca potrebbero rivelarsi fatali: la difesa è lenta in mezzo e poco qualitativa particolarmente a sinistra, il centrocampo ha dinamismo, ma poca qualità e l'attacco è Robben dipendente.
L'unica certezza è che comunque vada nella notte di Madrid, a vincere non saranno i migliori d'Europa.

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