martedì 9 febbraio 2010

Robinho è tornato


L'ex citizen decisivo nella sfida contro il San Paolo

Dal 21 agosto del 2005 sono passati quasi 5 anni, ma Robinho in un sol colpo ha cancellato il tempo perduto e si è ripresentato in patria con un golazo nella sfida storica contro il San Paolo.
Dopo diversi mesi passati nell'anonimato al Manchester City di Hughes e Mancini, il brasiliano è tornato al sorriso con la maglia dei suoi esordi nel calcio professionistico.
Robinho, che era partito inizialmente dalla panchina, ha deciso la gara con un favoloso colpo di tacco all'85' su assist dalla destra di Wesley che ha lasciato impietrito Rogerio Ceni.
Con questa vittoria per 2-1 sul Tricolor Paulista di Ricardo Gomes, il Peixe di Dorival Junior ha conquistato la vetta nel Paulistao con 16 punti in compagnia del Botafogo.
Robinho, cosi come Adriano e Ronaldo è tornato in patria per rigenerarsi e cercare di mantenere un posto nella Seleção in vista del Mondiale in Sudafrica che vede il Brasile di Dunga partire con i favori del pronostico.
La sua permanenza inglese ormai era divenuta insostenibile per l'ex madridista che ha deciso di ritornare a casa per dimostrare a tutti il suo immenso valore e da qui alla fine del prestito non farà, ma bensi sarà la differenza per il suo Santos.
A questo punto è lecito sognare perchè oltre a lui, Dorival Junior può contare su giocatori di talento assoluto come Neymar, Zezinho e Madson e uomini di grande esperienza come Leo, Fabio Costa, Giovanni e Edu Dracena a completare un roster di tutto rispetto, inferiore sulla carta solo al San Paolo che però dista già 5 punti in classifica.
Un San Paolo che però non può contare su un fuoriclasse come Robinho che a queste latitudini può essere considerato molto più che un lusso, come hanno potuto constatare i suoi stessi compagni, che sono rimasti estasiati dalle sue qualità di palleggio in allenamento.
Da qui a giugno starà a lui cercare di dare il massimo, per recupare il tempo perduto negli ultimi mesi al City e cercare di conquistare prima il Mondiale e poi un nuovo ingaggio in un Top Team europeo (Milan e Barcellona su tutti).

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