Analizziamo il nuovo Milan di Leonardo
C'è voluta una vittoria ai calci di rigore contro la Juventus nel Trofeo Berlusconi per far tornare il sorriso in casa Milan dopo un precampionato a dir poco scadente.
Il momento dei rossoneri resta comunque complicato, ma questa vittoria è servita almeno a rialzare il morale dei rossoneri che ad ogni modo non vincono nei 90 minuti regolamentari dalla partita contro il Varese.
Il precampionato del Milan fatto di viaggi tra gli States, Monaco di Baviera, e l'Italia è stato avaro di soddisfazioni ed ha portato in dote ben 9 sconfitte consecutive.
Tra voli intercontinentali, jet lag e mercato di bel calcio se n'è visto poco e si è avuta la netta sensazione che questa nuova squadra sia ancora un cantiere aperto.
La stagione che sta per iniziare è una delle più significative degli ultimi 20 anni: infatti un pezzo della storia recente del club se n'è andato via con gli addii di Ancelotti, Maldini e soprattutto Kakà e questa può essere considerata a tutti gli effetti la prima stagione di vero rinnovamento.
Oltre a loro sono partiti anche i vari Kalac, Emerson e Beckham tornato ai Galaxy dopo il prestito.
La campagna acquisti non è stata di quelle che accendono l'entusiasmo dei tifosi, infatti gli acquisti di Onyewu, Huntelaar, Roma, Abate e Di Gennaro hanno modificato di poco o nulla l'assetto della squadra.
Nel giorno della sua presentazione ufficiale a Milanello il neo tecnico Leonardo aveva detto di voler proporre un calcio offensivo simile a quello del Brasile 1982. Fino ad ora tutto ciò non si è ancora visto, però viste le premesse è difficile che si vedrà in seguito.
La rosa è inferiore a quelle di Inter e Juventus in Italia e ha diverse formazioni davanti in ambito europeo.
Il mercato avrebbe dovuto diminuire il gap tra rossoneri e nerazzurri, ma allo stato attuale delle cose il divario tra le 2 milanesi si è accuito ancora di più. Infatti Moratti ha ceduto Ibra ma ha preso giocatori di altissimo livello come Eto'o, Lucio, Milito e Motta mentre Berlusconi ha svenduto Kakà e non lo ha sostituito, anteponendo le esigenze di bilancio a quelle sportive.
Ma analizziamo la rosa più dettagliatamente: in porta Abbiati ancora non si è ripreso dall'infortunio al ginocchio e ne Storari ne Roma offrono delle adeguate garanzie, per non parlare di Dida che ormai è quasi un separato in casa.
Emblematica la posizione dell'ex numero uno del Messina che da quarto portiere alla ricerca di una sistemazione all'inizio del ritiro ora rischia di difendere i pali nell'esordio in campionato contro il Siena.
Si vocifera che il Milan abbia già bloccato Marchetti per la prossima stagione, ma intanto affronterà la stagione che sta per iniziare con una incognita tra i pali.
La difesa si presenta superiore a quella dello scorso anno grazie all'innesto di Thiago Silva che finalmente è stato tesserato e già nel precampionato ha mostrato ottime cose.
Accanto a lui ci sarà il "miglior acquisto" di quest'anno, ovvero quel Nesta che sembra essersi ripreso dai problemi alla schiena dopo un anno in cui non ha praticamente mai visto il campo.
Grazie alla loro velocità si potrà giocare anche con una difesa più alta rispetto al passato, cercando anche di tenere gli avversari più lontani dall'area.
Con Onyewu, Kaladze, Bonera e Favalli il pacchetto arretrato è ben messo nel mezzo.
Le note dolenti arrivano però dagli esterni: Zambrotta ha ormai una certa età e si limita sempre più spesso al compitino, mettendoci tanto impegno, ma non è più quello di una volta.
Antonini, Oddo e Jankulovski sono assolutamente inadeguati sia come titolari che come riserve.
Servirebbe un buon terzino sinistro in grado di coprire tutta la fascia, ma al momento i nomi scarseggiano.
Era fatta per Cissokho, ma poi con una farsa si è annullato l'affare che era praticamente concluso. I falsi problemi ai denti emersi dalle visite mediche altro non erano che solo una scusa per cercare di far abbassare il prezzo al Porto, ma i lusitani non hanno ceduto ed hanno piazzato il giocatore al Lione praticamente per la stessa cifra.
Si parla del fortissimo Bale, ma difficilmente Berlusconi aprirà il portafogli visto il clima di austerity che circola in Via Turati.
Leonardo aveva espressamente richiesto dei giocatori in grado di arrivare sul fondo e fornire dei continui rifornimenti alle punte, ma a quanto pare il suo desiderio rimarrà tale.
Il centrocampo è praticamente lo stesso dal 2002/03 con Flamini e Ambrosini "intrusi" nel classico Gattuso, Pirlo, Seedorf.
L'olandese ormai da un paio stagioni non fa mistero di non gradire il ruolo di centrocampista e quindi è stato rimpiazzato da Ambrosini che oltre a lottare garantisce anche un buon numero di gol stagionali.
Il francese ex Arsenal può essere l'alter ego di Gattuso, ma all'occorrenza anche di Pirlo non con le stesse caratteristiche.
Nel precampionato è stato il migliore del reparto e meriterebbe il posto da titolare.
Pirlo dopo il lungo tira e molla con il Chelsea è rimasto ed è atteso da una stagione di riscatto viste le ultime deludenti annate. In un centrocampo statico e senza cambio di passo rappresenta sicuramente una svolta l'innesto di Abate che darà brio e velocità sulla destra quando verrà chiamato in causa.
L'attacco è il reparto più discusso dell'estate. A giugno l'obiettivo primario era Dzeko con cui era stato raggiunto l'accordo economico, ma Galliani ha commesso l'errore di contattare prima il giocatore e poi il Wolfsburg.
La dirigenza dei lupi non ha gradito e ha fissato il prezzo a 30 milioni, un prezzo equo per un giocatore di altissimo livello come il bosniaco, ma la cifra era fuori portata per il Milan.
La Confederations Cup è servita a risvegliare l'interesse per Luis Fabiano che Leo non ha mai fatto mistero di preferire a tutti gli altri papabili; però l'offerta fatta pervenire al Siviglia è stata respinta al mittente poichè inadeguata, cosi dopo un fugace interesse per Trezeguet si è preferito virare su Huntelaar che è arrivato per una cifra vicina ai 17 milioni. L'attacco dunque ha una sola certezza: Pato.
Il brasiliano dopo le 18 reti della passata stagione è atteso da un ulteriore miglioramento ed è chiamato a prendersi la squadra sulle spalle cosi come faceva Kakà nei momenti di difficoltà.
Accanto a lui agirà The Hunter che ha dimostrato nella sua carriera di saper fare gol, ma ha bisogno di continui rifornimenti. Inoltre toccherà a lui il compito di dare respiro alla squadra e profondità alla manovra.
I rifornimenti potrebbero arrivargli da Ronaldinho, ma fare affidamento su di lui ormai è diventato un azzardo.
All'inizio del ritiro il tecnico sembrava volesse schierarlo a sinistra riportandolo nella posizione che ricopriva al Barcellona, ma nelle successive uscite è stato schierato sempre a ridosso delle punte alternando grandi prestazioni ad altre pessime.
La condizione atletica ancora non è ottimale, ma sembra aver perso lo spunto per superare l'uomo e spesso preferisce l'assistenza alla soluzione personale evidenziando una mancanza di lucidità nei momenti che contano.
Berlusconi ha detto di vederlo bene come uomo d'area o a ridosso della stessa, Leonardo ogni giorno lo sprona a dare il meglio, cercando di infondergli fiducia, ma la professionalità del brasiliano lascia il tempo che trova e la voglia di mettersi in gioco non è più quella di un tempo. La sensazione è che se girerà lui, girerà tutta la squadra, ma con i se e con i ma non si va molto lontano.
L'eterno Inzaghi e Borriello completano il reparto potendo però garantire un minutaggio ridotto, vuoi per l'età (il primo), vuoi per i continui problemi fisici (il secondo).
Detto ciò è difficile pensare ad un Milan in prima fila in Europa e in corsa fino alla fine in Serie A.
Le scelte di mercato inevitabilmente peseranno nel corso della stagione e a farne le spese potrebbe essere l'incolpevole Leonardo che alla sua prima esperienza in panchina avrebbe meritato una rosa di maggiore caratura cosi come Guardiola lo scorso anno.
Galliani e Berlusconi ormai sono ripetitivi e ridicoli nel ricordare che il Milan è il club più titolato del Mondo a livello internazionale, perchè con le vecchie vittorie di certo non si alzano i trofei futuri.
La realtà dei fatti è che la squadra doveva essere rinforzata e i soldi delle cessioni eccellenti dovevano servire a sostituire a dovere i partenti.
La cessione di Gourcuff è l'ennesima di una lunga serie di errori gestionali equiparabili agli insensati acquisti di Vieri, Emerson, Marcio Amoroso, Grimi, il ritorno di Sheva, Vogel, la frettolosa cessione di Gilardino che stanno pian piano facendo scemare la fiducia dei tifosi verso la dirigenza.
Berlusconi e Galliani hanno dato tanto al Milan cosi come Braida, ma ora forse è giunto il momento che si facciano da parte e lascino la società a chi ha davvero voglia di investire e di riportare il club più titolato al Mondo sul trono che gli compete.
Caro Tco rinfrescarti la memoria agli errori di mercato aggiungerei viudez, cardacio, mattioni, il ritorno di ba (anche se non ha mai messo piede in campo per fortuna), digao, ricardo oliveira (che aveva già perso lo smalto dei tempi migliori), dhorasoo, roque junior, mohammed aliyu, sarr, javi moreno, domoraund, julio cesar, brncic, beloufa, orlandini, n'gotty, sadotti, teodorani..
RispondiEliminaP.S. Complimenti x il derby ;)
thanks for sharing
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