lunedì 2 febbraio 2009

King David Beckham


Ancora dubbi sulla permanenza di Beckham in rossonero

Il titolo è un pò forte, ma quando il Milan aveva annunciato il suo arrivo in prestito per 2 mesi in molti avevano storto il naso, ironizzando sulla sua effettiva utilità alla causa, sulla sua professionalità e sul fatto che in Via Turati ormai da qualche anno a questa parte si prendono solo vecchie glorie sul viale del tramonto.
Tutta la critica si aspettava un giocatore finito, bollito, ormai abituato ai bassi standard della Mls per rimettersi in gioco in Serie A a 33 anni.
Da quando si è unito al gruppo in Dubai, l'inglese si è dimostrato un esempio di professionalità a 360°, allenandosi duramente per riprendere la forma e soprattutto il ritmo partita perso in questi mesi di inattività negli States e ci ha messo pochissimo a far ricredere tutti i suoi detrattori.
In pochi si aspettavano il suo utilizzo dal primo minuto nella trasferta dell'Olimpico contro la Roma eppure sin da subito si è dimostrato abile e arruolabile e già con i 90 minuti nelle gambe.
Al "compitino" svolto a Roma si è aggiunta l'altra prova ordinata nel suo debutto a San Siro contro la Fiorentina.
Se nelle prime 2 uscite lo Spice Boy si è limitato a svolgere le sue mansioni senza acuti, dalla trasferta di Bologna ha deciso di iniziare a fare le cose in grande.
Nello spettacolare 4-1 del Dall'Ara Beckham ha vestito i panni dell'attore protagonista segnando il suo primo gol italiano con un bel tiro sul primo palo, a suggello di una grande prestazione, fatta di cambi di gioco di 60 metri ad innescare la velocità di Pato o Kakà e anche diversi ripiegamenti difensivi.
E' stato proprio il 25 gennaio che il popolo rossonero si è reso conto di quanto sia importante in questo momento il giocatore per gli equilibri della squadra. Non solo, ha fornito anche altre varianti di gioco ad un Milan che stava diventando sempre più prevedibile e mancava di un'alternativa di qualità a destra in assenza di Gattuso che è un giocatore con ben altre caratteristiche.
Con un Borriello al centro dell'attacco forse i suoi cross sarebbero stati sfruttati ancora meglio, ma anche il "piccolo" Pato ha saputo farsi trovare pronto sui suoi deliziosi inviti dalla destra.
Al gol di Bologna ha fatto seguito quello su punizione al Genoa e poi la splendida prova all'Olimpico contro la Lazio che ha eletto gli uomini di Ancelotti a vera alternativa all'Inter di Mourinho.
La partita contro i biancocelesti ha evidenziato ancora una volta di più la sua importanza nello scacchiere rossonero e la sua decisività: infatti sia il gol di Pato che quello di Ambrosini sono stati propiziati dai suoi assist.
Ora però a margine della festa, tutti iniziano a chiedersi se Beckham resterà a Milano oppure al termine del prestito, l'8 marzo tornerà a Los Angeles come prestabilito. Più volte Ancelotti e Galliani hanno affermato che dipenderà solo da lui e che l'Ac Milan farà di tutto per trattenere il giocatore, ma dall'altra parte del mondo sono già iniziati i mugugni di Bruce Arena, tecnico dei Los Angeles Galaxy che rivuole indietro il suo calciatore.
La regia occulta di Fabio Capello è stata decisiva per far si che si concretizzasse il suo approdo in Italia, e lo stesso Spice Boy era il primo a sapere che avrebbe potuto riconquistare la maglia della nazionale solo giocando in un campionato di alto livello e non negli Usa.
A questo punto però Beckham è stato inserito nella lista Uefa e difficilmente il Milan avrebbe inserito un giocatore nella lista solo per la doppia sfida dei sedicesimi contro il Werder Brema, se poi ci aggiungiamo anche il Galliani che ieri sera ha commentato con serenità e ottimismo la situazione contrattuale dell'inglese, non è azzardato iniziare a sperare in una sua permanenza a Milanello almeno fino a giugno, con buona pace di Ronaldinho.

Nessun commento:

Posta un commento